Dolce

Aspettando le vacanze…

Dalle mie parte l’estate iniziava sempre prima. Iniziava quando ancora nessuno pensava alle vacanze, quando ci si divideva tra dovere e piacere. Quando il pensiero si consumava nell’attesa di toglier le scarpe, le calze e sentire quell’impagabile emozione. Che superava di gran lunga un dito inzuppato in un barattolo di Nutella. Sentire finalmente quel senso di libertà e racchiuderci dentro ogni cosa. La
stagione appena volata via, la scuola e quel senso del dovere.
E tutto ciò si tramutava in gesti piccoli e semplici.
A volte era una lunga passeggiata per raccogliere i suoni e portarli con se, altre sentire quell’acqua fredda e tirar fuori la voglia di superare quell’ostacolo. Ed occorreva tempo per abituarsi, tempo per scoprire che ogni cosa era lì! Nel luogo esatto dove l’avevamo lasciata. Come se ci avesse atteso.
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Iniziava tutto all’alba, in una sorta di viaggio organizzato assai prima da mio padre. C’era tutto. Non mancava mai nulla perché lui prevedeva ogni cosa.
Pensava alla tenda da montare, ad i giochi, il cibo, le coperte per la notte nel caso pensassimo di restar li.
E c’erano pure i calci tirati ai miei fratelli, le gomitate per sedere vicino al finestrino e la fermata dai nonni. I primi ci limitavamo a salutarli, i secondi venivano con noi.
Amavamo quell’atmosfera nonostante ogni anno diventasse sempre più complesso riunirci.
Quella era la nostra vacanza, il mare, il sole sulla pelle e conchiglie nelle tasche…
La ricetta di oggi era la merenda di quei tempi preparato spesso da mia madre.
Cosa occorre…
200gr di cioccolato fondente
500ml di latte
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio di amico di mais
2 tuorli
25gr di burro
Come si prepara…
In un pentolino fate sciogliere il cioccolato. Nel frattempo, in una casseruola mescolate lo zucchero, l’amido e poco alla volta il latte. Versate il cioccolato e portate a bollore mescolando sempre. Raggiunta la giusta temperatura spegnete il fuoco e unite il burro ed i tuorli. Mescolate ancora per un pó ed infine versate il composto in uno stampo e riponete in frigo per almeno 4 ore.
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0 commenti

    1. Già, e chissà quante ancora ne porto con me e neppure le ricordo. Ogni tanto torturo mia madre nel tentativo di strapparle qualcos’altro, ma è dura! I bimbi lo adorano! Un abbraccio e buona giornata

  1. Da me no…quando ero bambina, e fino ai 16 anni, ho vissuto a Milano, e le vacanze mi sembravano sempre troppo lontane…anche quando finiva la scuola, a giugno, per le vacanze, quelle vere, mi toccava aspettare un po’…ma quando arrivavano, era una gioia immensa. Ti dirò che anche ora sono impaziente…tanto impaziente.
    Arrivo qui per la prima volta e tu mi accogli con un dolce al cioccolato…eheheh, iniziamo bene direi ! Anzi, più che bene ! Un abbraccio e felice giornata.

  2. Le ricordo ancora le sensazioni dell’estate della me bambina, quando non vedevo l’ora di mettere le ciabattine e il copricostume con la gonnellina svolazzante e andare al mare, seduta coi miei occhialoni da sole troppo grossi per il mio visino e i capelli tirati in una coda di cavallo. Ricordo ancora le fermate a casa dei miei nonni per recuperare i cugini e gli incontri proprioinquelposto-proprioaquellora. C’era la sosta al bar e poi tutti in spiaggia. Ricordo le mie estati da vagabonda, in cui alla fine della scuola mi trasferivo prima dai nonni materni, poi dalla nonna paterna e poi dai miei zii e infine coi miei in vacanza, in giro per l’Italia. Ricrodi di periodi spensierati a cercare conchiglie, a correre sul bagnasciuga a costruire castelli e ritrovarti con la sabbia che ti ricopre tutto. Le merende fresche a base di frutta o gelato. E i ritorni a casa, dopo una giornata di mare, con un piatto di spaghetti e cozze pescate al mattino. La dolcezza di questi ricordi è paragonabile quasi alla dolcezza di questo tuo budino, merenda d’estate della tua mamma.

    1. Paola trovo sia piacevolmente bella questa forma di condivisione che avviene attraverso scatti e parole. Grazie per aver condiviso con me questo tuo ricordo! Un abbraccio forte e buon pomeriggio.

  3. Fisso la lucina che si riflette nel mare, lì a destra, in fondo… la vedi? Sono sicura di sì, che hai capito a quale mi riferisco… la fisso come una stella, di notte spero diventi faro…

    1. C’è una spiaggia dove mi reco di tanto in tanto che al calar del sole dona una luce meravigliosa. Non poco distante da questa c’è un faro che illumina tutta la spiaggia. Sono certa ti piacerebbe tanto!

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