Dolce

Nascoste fra le parentesi della timidezza.

Fanno sempre questa cosa che non possono fare.
Urlano, volano da una parte all’altra e giù gomiti a chi prima vuol parlare.
Mostrano segni d’incertezza se lasciate sole. Ma sole non sanno stare, perché sai, sbrogliano gli imbrogli e arginano le cose.
Sono fatte così le parole…
Commuovono come la primavera l’aria, quando l’oggi è certo ed il futuro chi lo sa.
Saltano d’un passo poco più in là della virgola, perché se le dici tutte insieme il fiato viene meno. E allora, il segreto sai qual’è? Lasciare che si librino sospese su panchine di puntini, sentirne appena l’esistenza e guardarle da lontano fare a botte con la felicità.
Vederle divertite quando fanno quel gioco, dove è bello nascondersi fra le parentesi della timidezza. E aspettare, che il vento le spinga altrove verso approdi sicuri.
Sono così le parole.
Il punto di partenza per (ri)cominciare a condire i pensieri, dargli il profumo dell’attesa ed il colore della speranza.
Per questa ricetta seppur con qualche piccola variazione ringrazio Giuseppe, ed il suo piccolo angolino (peppe ai fornelli) che mi ha fatta sentire come fossi a casa.
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Cake agli agrumi
Cosa occorre:
350g di farina 00
200g di zucchero
3 uova
80 ml di olio di mais
150ml di succo (50ml di arancia, 50ml di limone, 50ml di pompelmo)
Scorza grattugiata degli agrumi
1 bustina di lievito
Per la glassa all’acqua:
200g di zucchero a velo
30ml di acqua
Come si prepara:
In una ciotola montate le uova con lo zucchero fino a quando non saranno diventate gonfie e spumose.
Aggiungete la scorza grattugiata dell’arancia, del limone e del pompelmo.
A filo incorporate l’olio, la farina ed il lievito precedentemente setacciati. Mescolate bene e alternate versando i succhi degli agrumi.
Versate il composto nello stampo (io nella pentola fornetto) e lasciate cuocere a 180° per 35 minuti. Nella pentola fornetto la cottura varia e le motivazioni sono molteplici. A fiamma bassa per circa un’ora.
Preparate la glassa.
Versate in un pentolino 30 ml di acqua e portate quasi a bollore.
In una ciotola versate lo zucchero a velo, a filo aggiungete l’acqua iniziando a mescolare fino a quando otterrete un composto liscio.
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0 commenti

  1. Se parli di timidezza io dico “presente”! Se poi la timidezza è fare quel gioco delle parole di nascondersi un pochino dietro parentesi, ecco che si apre un mondo fatto di sottili sfumature, che cambiano di volta in volta. E se poi ci metti il profumo che possono avere nel condire sempre nuovi pensieri ed emozioni, ecco che le parole diventano un piatto nuovo con cui (ri)cominciare ancora a credere, sperare e sentire più di prima! Questa ciambella è deliziosa…ha tutto il profumo di cose belle e agrumi da (rac)cogliere!! Un abbraccio grande

    1. Una parte di coloro che mi conoscono sosterebbero fermamente che anche io lo sono. La restante parte il contrario. Certamente, posso affermare che la timidezza mi è stata per lungo tempo accanto. Specie durante gli anni dell’adolescenza. Perciò alzo la mano anch’io! E urlo “presente”. Ma fortunatamente le esperienze ed il tempo aiutano a smussare un po’…le sfumature hanno colori sempre nuovi, i profumi

  2. Ci metto sempre un po’ a scrivere un pensiero, salgo e leggo, scendo e penso, risalgo e rileggo, scendo nuovamente e ripenso. Mi affascina sempre molto ciò che scrivi e come lo scrivi. Ero tentata di partire con il mio filosofeggiare sull’importanza delle parole e pensavo a un libro molto bello che ho riletto di recente: la manomissione delle parole di Carofiglio. Poi ho pensato che non fosse il caso di fare filosofia spicciola ma ho creduto fosse importante limitarsi ai complimenti per i tuoi post che sono sempre molto belli, con foto allegre ma soprattutto per le tue poesie che aprono alla meraviglia. “Lasciare che si librino sospese su panchine di puntini, sentirne appena l’esistenza e guardarle da lontano fare a botte con la felicità.
    Vederle divertite quando fanno quel gioco, dove è bello nascondersi fra le parentesi della timidezza. E aspettare, che il vento le spinga altrove verso approdi sicuri.”
    Ecco…. questo lo traferirò sul mio quadernetto dove annoto tutto ciò che voglio conservare nel tempo. Un pensiero molto bello e poetico. Grazie di queste parentesi settimanali che ci regali. A presto

    1. Succede anche a me di rileggere e soffermarmi più volte se qualcosa mi colpisce. La necessità di imprimere ogni cosa nella mente, sentirlo dentro e poi, magari chissà, trasferire quell’emozione in piccoli quaderni. E rileggerla e trovarla nel tempo…
      Così come io porterò con me tutti i tuoi preziosi consigli e sfogliarli come fossero pagine già scritte, ma ancora da vivere…
      Ho preso nota di questo tuo ultimo libro letto. 🙂

  3. bella è buona la tua ciambella…sono felice che ti sia piaciuta perchè la semplicità alla fine ripaga!!!!ho scoperto il tuo blog che onestamente non conoscevo e continuo a credere che il gioco dello scambiricette sia veramente bello e utile..mi piace!!!!un abbraccio ed ancora grazie per aver realizzato una mia ricetta.

    1. Ho impiegato un po’a scegliere la ricetta. Non sapevo se optare fra dolce o salato. Poi, alla fine, sono andata ad istinto e mi sono lasciata guidare su ciò che a me piace tanto. Grazie a te Giuseppe ed alla prossima!!!

  4. Io crescendo ho perso la timidezza per strada e ora le parole si inseguono prima nella mia mente e poi attraversano la mia bocca, senza problema. Invece sono stata, prima una bambina e poi un adolescente molto chiusa e introversa. Allora scrivevo … ho un sacco di racconti, scritti prima a mano, ora a pc. Tre li ho anche pubblicati. Perciò per me le parole sono una ragione di vita, non potrei vivere senza le parole … invece questa ciambella devo dirti che è bellissima. Anche io ho la pentola fornetto, ora è abbandonata in ripostiglio, dovrei rispolverarla e metterla in uso. Complimenti e una buona serata Merania cara.

    1. Io non potrei farne a meno. Sono parte di me, come fossero una seconda pelle. Sono loro, che mi spingono altrove, quando restando ferma inizio a fantasticare. Sono loro la forza prorompente che scatenano emozioni, che graffiano la schiena, che sbucano all’improvviso, proprio come un ospite inatteso. Sono loro che mi camminano al fianco, anche quando credo di non vederle, sentirle…
      Le ho tenute chiuse per tanto tempo, ma la verità è che non vedevano l’ora di volare e lasciarsi guidare dal vento.
      Curiosa di sapere in quali racconti sono finite le tue…
      Magari tra una fetta e l’altra, potremmo raccontarci…

  5. Quante parole lascio sulle panchine dei puntini o nascondo tra parentesi, in attesa di farle camminare e giungere a destinazione. Non sempre per timidezza, forse più per pudore, non saprei, comunque restano li e vi resteranno forse per sempre . Ma per una ciambella così si rincorrono in coro urlando:”bellissimaaaaaaa”

    1. Non tutte le parole hanno necessità di venir fuori. Forse non vogliono o semplicemente quello, non è il loro momento. Alcune sono timide e si nascondono fra le parentesi della timidezza, ma basta solo saper aspettare. Lasciarle lì, sedute su quella panchina e attendere che qualcuno tenda loro la mano.

  6. in questi giorni sono molto stanca, le parole fanno fatica ad uscire, ma una fettina di questo dolce delizioso saprebbe rimettermi in pace col mondo…che ne dici, arrivo col tè?!
    Un bacione

    1. Magari dopo aver camminato tanto, hanno solo bisogno di riposare un po’. Prendersi una pausa tra un respiro e l’altro. E poi, (ri) partire nuovamente verso nuove mete. Intanto, sorseggiamo tè e sorrisi come fossero fette di ciambella.

  7. Che bella l’immagine delle parole che si rincorrono, si nascondono al riparo delle parentesi, che giocano a chi arriva primo. Non sono mai stata brava a trasformare in parole i miei pensieri, non sono mai riuscita metterle in fila per bene, non sono capace di far loro mantenere la disciplina 🙂
    Io ho una predilezione per e cose semplici, e le torte da credenza. Questa ciambellona ha tutto quello che mi piace soffice, alta e profumata di agrumi, adoro gli agrumi

    1. Sono buffe loro…ma in fondo altro non hanno se non la forma che gli diamo. Magari le tue amano giocare, fare i capricci e lasciarsi acciuffare proprio quando vogliono fuggire.
      Abbiamo una cosa in comune io e te. Perché amo la semplicità. Le torte come queste che mi riportano indietro nel tempo.

  8. E tu giochi con le parole e ci affascini sempre! Riesci a farle volteggiare e a dare loro un senso … Non facile la cosa…. Mi è arrivato il profumo di agrumi e di dolce appena sfornato assieme alle tue parole..un abbraccio forte forte!!!!!????????

    1. Tu lo sai quanto siano importanti per me. Sono come lo zucchero a velo sulla torta, il sale nella pasta…mi permettono di viaggiare lontano, pur restando ferma.
      Chissà che presto non lo prepareremo insieme un dolce…:)

  9. Cara le tue parole mi fanno sempre sognare e si rispecchiano nelle tue bellissime preparazioni. Sei stata bravissima e delicata nel riproporre la ricetta di Giuseppe. Un abbraccio

  10. A leggere le tue di parole, si rimane senza *.* Riesci ad ammaliarci sempre con i tuoi racconti-poesia, sei troppo brava tu…con le parole! Le parole nascoste tra le parentesi hanno un loro fascino, quando riescono a farsi scoprire ed escono dal loro guscio….sono come più preziose, come se decidessero di donarsi solo a qualcuno di speciale…
    Questa ciambella profumata è stupenda, ottima scelta 🙂 !!
    Buonanotte cara, un abbraccio

  11. Che super ciambella Melania!! Altissima e profumatissima! Io non sono capace a commentare le tue belle parole, non credo serva, me le godo come si fa con le poesie, perchè lo sono in tutto e per tutto!! Un abbraccio cara e buona Domenica!!

  12. Rinuncio volentieri perfino alle parole in cambio di una fetta di qualunque dolce agrumato, ancor più se il limone prevale. Rinuncio per gustare in religioso silenzio, per gustarmi ogni singolo boccone, perché aprir la bocca vorrebbe dire concedere alle essenze di esalare, di fuggire alla mia voracità. Ed io invece voglio trattenere, per sentire ogni nota.
    Un abbraccio

    1. E dunque scopro che piacciono tantissimo anche a te i dolci agrumati.
      Io poi, con i limoni e le arance appena raccolte non posso non farci un dolce. Proprio per trasferire quella genuinità al palato…e assaporare ogni nota in silenzio.
      Ti abbraccio forte

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