Secondi

Racconti e crocchette…

“Bedduzza mia, vieni e dammi una mano che t’insegno”. Diceva così nonna, mentre io me ne stavo seduta poco distante da lei a scrivere sui fogli bianchi.
“Amunì! Lasciali perdere quei fogli. Le femmine le cose di casa devono sapere fare”.
Allora, posavo la penna, mi lavavo le mani e mi avvicinavo al tavolo.
Ero una picciridda, e quel momento mi piaceva perché poco poco mi faceva sentire grande.
C’era silenzio. Si svolgeva tutto nella penombra della cucina, poco prima di cena. Si intravedeva dalla finestra pure il leggero riflesso del sole che stanco iniziava ad affievolirsi.
La guardavo…
Certe volte, la sentivo mormorare. Ma non osavo mai chiedere. Ricordo una volta, mi misi al suo fianco per sentire quelli che a me parevano lamenti.
E forse, lo erano…
“Chi fai lì impalata”
“Comincia a sbucciare le patate, e stai attenta a non bruciarti”
Facevo un piccolo cenno, segno che avevo capito e iniziavo a lavorare. Non passava troppo tempo che subito iniziava a raccontare.
Parlava di lei. Di come fosse difficile la vita a quei tempi.
L’ascoltavo e sentivo in quelle parole contentezza.
“Certe cose le capirai quando sarai più grande” diceva.
Mi pareva di avere i pensieri sottosopra, ma mostravo una certa fierezza, nel sapere che lei mi aveva creduto custode dei suoi racconti.
Si affrettava a prendere tutto l’occorrente e iniziava ad impastare le patate. Le condiva, ci metteva l’uovo e le profumava col prezzemolo.
C’era odore di crocchette e racconti in cucina…
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Crocchette di patate.
1 kg di patate
1 uovo
Prezzemolo
Sale
Pepe
80g di parmigiano
Pan grattato
Come procedere:
Lessate le patate ancora con la buccia in acqua salata.
Lasciate raffreddare prima di schiacciarle.
Unite l’uovo, il sale, il pepe, il parmigiano e le foglie di prezzemolo tritato. Impastate fino ad ottenere un composto omogeneo.
Successivamente procedete con le mani. Formate dei rotoli e passateli nel pan grattato.
Friggetele in olio abbondante finché non saranno dorate.
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0 commenti

  1. Beh … nonostante la nonna ti dissuadesse dallo stare lì con i fogli in mano, devo dire che la tua passione nel trascrivere pensieri su carta, non è venuta meno. Per fortuna oserei dire. Hai imparato a stare in cucina, lo si vede dall’amore con cui prepari i tuoi piatti, ma i tuoi pensieri delicati e soavi sono quelli che mi attraggono di più. Questa volta però, sono stata catturata anche dalle crocchette. In questo periodo di intolleranze alimentari multiple, le parate e le uova sono concesse. Prenderò spunto da questa deliziosa ricetta. Cosa dire delle nonne poi? Bedde bedde e preziose. A prestissimo per altre news 🙂

    1. Lei ed i suoi molteplici consigli…oggi men che mai riesco a farne a meno. E basta davvero poco a far riaffiorare tutto quanto. A volte, è un profumo, altre un ingrediente…cose che mi portano indietro provocando un leggero sussulto al cuore. Tutto accompagnato dai miei fogli bianchi, che lei trovava inutili sai? Diceva che le donne erano fatte per altro. Ma io che di sogni mi nutro. preferisco pensar che le vie sono infinite e molteplici. Intanto, che ne dici se ci gustiamo queste crocchette…????

  2. Allora Melania rieccomi da te, ti scrivevo così:
    Amuní è una parola tipicamente palermitana, io ho la mamma di Palermo e anch’io sono nata lì ma ho papà catanese e sono venuta ad abitare in provincia di Ct dopo i miei 3 anni, così mi sono chiesta se anche tu fossi ” mista” come me, anche se a dir il vero, per forza di cose essendo cresciuta qui, mi sento più catanese . Tolta questa curiosità non rimane che gustare queste pepite di bontà anch’io potrei farne indigestione e credici !!! ????

    1. Le origini arrivano dritte da mio nonno. E mia nonna a furia di sentirlo ha fatto sua quella parola. E così anch’io…
      Insomma, siamo un misto di cose meravigliosamente belle…
      E queste crocchette, lasciate da lei fanno da contorno…
      Un abbraccio Ketty e grazie!

  3. Bedduzza per fortuna quei fogli bianchi non li hai mai abbandonati, tua nonna se sapesse che dolcezza sai riportarvi. Senti bedduzza da me le crocchette si chiamano panzarotti e ci piacciono assaje. Baciuzzi bionda

  4. Ma dove e ‘ finito il commento di prima? Insomma ero sollevata dal fatto che i famosi fogli bianchi non fossero stati riposti, perché vi trascrivi dolcezza e poesia. E poi ti informavo, che i tuoi crocche da noi sono i panzarotti e ci piacciono assaje! ????????????

    1. Oggi, il blog fa i capricci! Mi sa che pure lui chiede delle ferie forzate.
      Grazie Damiana per l’immensa dolcezza che riponi nei miei riguardi e per le parole. E ora gustiamoci i panzarotti che sono buoni assaje! ☺️

  5. Avrei voluto assaggiare le prelibatezze di tua nonna. E sentire anche i racconti che dovevano sembrare quasi magici a una bimba. Adoro leggere i tuoi ricordi, è come se fossi stata un pochino li anche io. E quasi mi sembra di sentire il profumo di queste crocchette

    1. C’era da restar a bocca aperta. Per le prelibatezze e quei racconti pieni di carattere. Li faceva suoi proprio per la maniera che aveva di esporli. Certe volte, quando qualche parola voleva marcarla di più, accompagnava il tutto con i gesti. E a me piaceva osservarla e catturare quei frammenti, che oggi nutrono i miei ricordi.
      Un dolce abbraccio

  6. Sono proprio come le fa la mia mamma … buonissime! Mi piace questo tuo andare indietro nel tempo e sentirti raccontare di tua nonna, così apparentemente “brusca” come la leggo dalle tue parole, mi fa tornare in mente la mia di nonna. Che meraviglia conservare il ricordo e le ricette delle nostre nonne. L’unico modo per tramandare certe bontà. Buona settimana Melania

    1. Severa e decisa. Era una delle cose che maggiormente la caratterizzavano. Era difficile sbagliasse in qualcosa, e per di più aveva sempre la parola giusta al momento opportuno.
      Io la guardavo sempre con gli occhi pieni di stupore.
      E oggi, porto con me quei ricordi e pure qualche sua ricetta.
      Un abbraccio e buona settimana a te Terry

  7. E ‘ bello quando riusciamo a far riemergere i ricordi che stanno sopiti in un angolio della nostra memoria!! Le voci i profumi e i volti a noi cari!!!! ????????????????????le crocchette son sicuramente deliziose e prevedo che i miei nipotini ne andranno ghiotti! Adoro il tuo modo di scrivere lo sai e spero di poter un giorno o l’altro cucinare a quattro mani chiacchierando senza sosta!!! Un abbraccio amica mia ????????????

    1. Spero di arrivare da te magari in autunno. Quando il caldo sarà più clemente e il vento ci spettinerà i pensieri ed i capelli.
      Ormai, non voglio più rimandare! Perciò, tieniti pronta che ci incontreremo presto.
      I tuoi nipotini ne andrebbero matti per le crocchette. Non smetterebbero più di mangiarle. E neppure noi mi sa…ti abbraccio e buona settimana amica mia!

      1. Non vedo l’ora che arrivi l’autunno! Così ci perderemo fra ricette e chiacchiere nella mia cucina!! E sotto gli alberi in giardino quando le giornate si accorciano e le foglie cominciano ad ingiallire!! Ti aspetto Melany!!????

  8. Credo che le nonne lascino dei segni indelebili che poi prendono forma quando si diventa grandi, si vede la penombra, si sente la voce di tua nonna e sente il profumo di queste delizie. Ti abbraccio Melania, buona settimana!!

  9. Un racconto tra i racconti, stai tessendo i tuoi capitoli uno ad uno, i personaggi prendono vita poco alla volta, ognuno ha il suo turno e nell’ampia cucina c’è posto per tutti… specialmente per le nonne e per tutto ciò che ci hanno trasmesso. Loro, le ricette, le avevano negli occhi… ricette anche di vita, questa la particolarità!
    Le crocchette di patate le prendevo sempre da bambina quando andavo in pizzeria, insieme al supplì, una coppia che andava a braccetto e guai a separarla! Prepararle in casa può essere un bel modo per tornare un po’ quella di quei tempi lì… 🙂

    1. Non so spiegarlo, ma avviene qualcosa di magico tutte le volte. È come se un profumo facesse rinsavire ricordi sopiti. Come se la magia di mani che mescolano fossero la miscela di quel tempo che pur passando lascia tutto con sé.
      E allora, mi accorgo di voler dire e raccontare…sussurrare a chi è lontano, perché possa lo stesso sentire.
      Certe cose restano. Anche se crediamo di non averle più tra noi. E i ricordi ne sono la prova.
      I supplì…che buoni anche quelli! 🙂

    1. Ultimamente ho aperto il cassetto dei ricordi. Ricordi che mi legano a lei, in qualche modo. E sono pieni di emozione. Colmi di quell’amore che lei mi donava e che io custodisco ancora oggi nel cuore.
      Grazie d’esser passata. Sei la benvenuta, la porta è sempre aperta. Buon weekend

    1. È vero! Le nonne sono creature magiche e magico è ciò che ruota intorno a loro. E oggi, comprendo maggiormente il significato di tante cose che a quei tempi mi era difficile capire.
      Le crocchette di nonna sono buonissime e certa che le apprezzerebbero anche al cottage. Un abbraccio 🙂

  10. Non conoscevo questo blog e sono lieta di esserci approdata per caso. conosco i piatti siciliani, metà del mio sangue è siculo per cui credimi se ti dico che ti sono venute benissimo complimenti

    1. Serena intanto ti do il benvenuto…:) felice tu sia qui.
      Devo ammettere di averle provate un paio di volte in passato, e c’era sempre qualcosa che non riusciva.
      Poi, quando ho trovato il suo foglietto…ecco il risultato. :)))

  11. meravigliose nella loro semplicità ed essenza, come non amarle? Pensa che mia nonna invece, al contrario della tua, quando mi affacciavo incuriosita a vedere quel che faceva mi cacciava via, che dovevo studiare, che ci sarebbe stato tempo per quelle cose e che era più importante studiare, così non sarei stata costretta in cucina come lei… se avesse saputo quanto mi sarebbe piaciuto stare in cucina forse mi avrebbe accolta con maggiore calore

    1. Non fanno per me le cose complicate. Generano pensieri confusi che difficilmente poi, riesco a sbrogliare. Amo al contrario, le cose semplici e questa stessa semplicità faccio il possibile per ritrovarla in cucina.
      Mi circondo di quel tempo che spesso è tiranno. Svuoto la mente e la libertà d’animo prende posizione. Mi affido a quello che ho, non a quello che vorrei avere e questo col tempo ho appreso essere il mio piccolo segreto.
      Un po’come quelli che imparavo guardando nonna o quando nonno capiva tutto e fingeva il contrario.
      E loro ci vedevano lungo e magari è stato così anche per la tua…
      Un immenso abbraccio

  12. Tra tutti i post meravigliosi mi sono fermata leggera su questo, perché conosco quell’insegnamento fatto di sguardi e osservazioni, di gesti rubati e copiati, accompagnati da storie di difficoltà e fame e spazi ridotti… qui è tutto bellissimo, un tempio di quella che è la cucina vissuta, piena di ricordi e aneddoti e fotografie sbiadite. Ti bacio, che bella scoperta che sei. A presto, A.

    1. È un piccolo spazio che cresce e si evolve con me, sempre più. Si veste dei colori più belli, dei profumi di un tempo, dei ricordi e di quella velata nostalgia che mi accompagna, come piccole conchiglie che raccolgo e porto con me, per non dimenticare.
      Non ci sono fronzoli nella mia cucina. Ci sono gesti semplici, ed un tempo che amo fermare perché gli occhi si riempiano di tutta la bellezza che c’è.
      Perciò, siediti qui, accanto a me tutte le volte che vorrai. Ti abbraccio…

  13. Anche mia Nonna mi ha lasciato in eredità un patrimonio di cucina e dolcezza, di sapori e rispetto. Mi permetto di dire che abbiamo avuto la fortuna di avere in eredità la semplicità e la sacralità della tavola. A presto! Elisa

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