Dolce lievitati.

Babka al cioccolato, con noci e mandorle.

Non era uno di quei giorni in cui desideravo scappare. No, neppure da me stessa. Mi succede ogni tanto di pensarci, e voler scappare dalla me che invece ha solo voglia di restarsene chiusa lì dentro.
Io, al contrario, avevo solo voglia di ritrovarmi.
Avevo bisogno di ritrovare quel tempo che dilata le cose, ne disegna i contorni quasi fino a dimenticarle.
Avevo bisogno di sedermi tra le parole, spiegazzare qualche pensiero e ricamare vecchi ricordi.
È così ho fatto l’altro giorno. Quando dopo lungo tempo, trovato il giusto compromesso per riuscire a prendere una pausa, mi sono ritrovata sola con me stessa.
Sembrerà buffo, ma per un istante ho avvertito un senso di smarrimento, proprio perché di quel tempo non sapevo che farne.
C’è voluto poco per riordinare le idee e capire cosa farne di una dispensa piena.
C’era tutto ciò che mi occorreva.
Bisognava solo cominciare.
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Babka al cioccolato, con noci e mandorle.
Per l’impasto
530 g farina 00
150 g burro
100 g zucchero
3 uova
12 g lievito di birra fresco
1 limone
120 ml di acqua
Per il ripieno
130 g cioccolato fondente
120 g burro
100 g noci pecan
100g di mandorle
50 g zucchero a velo
30 g cacao amaro
2 cucchiai di zucchero semolato
 Per finire
40 g miele
2 cucchiai di acqua di fiori d’arancio
2 cucchiai di acqua
PROCEDIMENTO
Preparare l’impasto
Versare la farina, lo zucchero, il lievito (sciolto precedentemente in metà dell’acqua -prevista- tiepida) e la buccia grattugiata del limone in una terrina.
Aggiungere le uova, il burro a temperatura ambiente e l’acqua al centro, iniziare a impastare una decina di minuti. L’impasto finale dev’essere elastico e piuttosto colloso.
Coprire con della pellicola e lasciar lievitare per 1h30 a temperatura ambiente, e poi 2 ore nel frigorifero (oppure tutta la notte in frigorifero).
Preparare il ripieno
Far sciogliere il burro con il cioccolato a bagnomaria, aggiungere lo zucchero a velo e il cacao, mescolare bene il tutto e tenere al fresco per 10 minuti. A parte, tritare grossolanamente le noci pecan e le mandorle.
Preparazione treccia
Riprendere l’impasto, dividerlo a metà e stendere una metà in un rettangolo di circa 30x40cm. Spalmarlo con metà della crema di cioccolato, cospargere con 1 cucchiaio di zucchero e metà delle noci e mandorle. Arrotolare sul lato più lungo, poi tagliare il rotolo per metà nella lunghezza infine intrecciare le due metà, e disporre la treccia ottenuta in una teglia di 22x8cm (foderata con della carta forno).
Ripetere tutto ciò con l’altra metà dell’impasto.
Lasciar lievitare a temperatura ambiente per 1h poi infornare a 190°C, per 30-40 minuti, o fino a quando uno stecchino uscirà asciutto.
Preparare lo sciroppo per finire il dolce
Scaldare leggermente il miele insieme all’acqua di fiori d’arancia e l’acqua, spennellate le trecce appena sfornate.
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Con questa ricetta partecipo alla re-cake
 
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0 commenti

  1. Ciao Melania!
    Ma quanto mi piacciono i lievitati!! Mi danno una soddisfazione che le altre torte non riescono a darmi. Effettivamente è da un po’ che non preparo un lievitato dolce. Mi capita spesso di preparare pizze e focacce…forse è arrivato il momento di pensare anche ad un lievitato dolce, la stagione è quella giusta! 🙂
    Sai, credo che di tanto in tanto tutti abbiamo bisogno di restare soli con noi stessi: è giusto ed è anche bello a modo suo, potremmo anche arrivare a sorprendere noi stessi, no?!
    Un abbraccio e buona serata,
    Annalisa

    1. Annalisa mi ero persa il tuo commento. Sono stati giorni intensi, ed appena ne avrò modo ne parlerò qui sul blog.
      Fermarsi il più delle volte per me corrisponde proprio ad un lievitato. Perché esso ha bisogno di tempo. Ha bisogno di qualcuno che sappia aspettare, ed in quell’attesa magari trovarsi.
      Occorre fermarsi, si. Proprio per tornar con la giusta carica.
      Ti stringo forte forte.

  2. Io la adoro, sai? Penso che la rifarò di certo. Soffice, golosa e anche semplice da fare. Il tempo? Siamo talmente abituati a correre dalla mattina alla sera, che se non abbiamo niente da fare, ci sembra una cosa strana … Anche per me, a volte, è un modo dire: mi metto sul divano e non facico niente. In realtà, intanto che mi riposo, tiro fuori uncinetto e cotone e creo qualcosa. O i ferri e la lana … quindi proprio niente non è vero … qualcosa devo sempre fare. Un bacio Melania, stupenda la tua babka, bravissima

    1. Terry l’ho adorata anch’io da subito. Non è eccessivamente dolce e quel cioccolato si lascia adorare da subito.
      Non potevo non realizzarla. E poi, come dico spesso i lievitati mi costringono a fermarmi, riflettere e munirmi di quella pazienza che spesso non ho.
      Sai, che anch’io ogni tanto lavoro ai ferri? Mi piace un sacco. :))
      Ti stringo forte e ti auguro una buona giornata.

  3. Ho sempre e costantemente bisogno di ritrovarmi, ma in questo periodo vorrei tanto andare un po’ oltre, viaggiare anche solo qualche km più in là per perdermi e poi ritornare da me. Di viaggi interiori ne faccio a gogò, ora avrei bisogno di uscire proprio! Ma sento queste tue parole, la voglia di fare qualcosa per sé, capire che se per un attimo da solo ti senti smarrito, è davvero solo un attimo se poi sai impiegare il tempo con le cose che senti tue! Arrivo giusto in tempo per godermi questa meraviglia, una treccia dove si legano diversi abbracci-intrecci, di cose buone e belle come te! Io assaggio posso? Un abbraccio grande

    1. Silvia io credo serva pure partire. E di certo, così come hai scritto tu non parlo dei viaggi interiori, che a dirla tutta ne facciamo pure abbastanza.
      No, parlo di quelli fatti di stazioni nuove, bus, città da scoprire…
      Ultimamente ho la possibilità di viaggiare un tantino di più e quando posso ne approfitto. Mi da la giusta carica per ricominciare, per affrontare tutto in maniera positiva.
      Quando invece non posso, dedico il tempo libero a ciò che mi piace fare. E la fotografia e la cucina rientrano tra queste.
      Che dici, ci mangiamo una fetta tra una chiacchiera e l’altra?

  4. Sono stupendi i lievitati, così sofficiosi, imponenti e golosi, bellissima la tua bakka ????????Complimenti dovrò provarla anch’io.????????

    1. Ketty che immenso ritardo nel risponderti. Ma hai avuto modo di vedere tu stessa le dirette dei giorni trascorsi a Napoli.
      Eccomi, qui da te ora.
      Questo lievitati come hai descritto tu è imponente. Diciamo insomma che si lascia osservare e poi assaggiare con molta facilità. Vale la pena provarlo.

  5. Montreal é piena di boulangerie, una migliore dell’altra. Fra tutte ce ne sono un paio dove mi piace rifugiarmi, quando la dispensa é piena (in realtà lo é sempre!) ma i pensieri sono ancora di più affollati. Fra queste una, forse quella con meno scelta, fa un babka al cioccolato che é la fine del mondo. Uno di quei dolci che al primo morso mi fa dimenticare pure il mio nome …. Proverò a fare questa tua ricetta, sono sicura che l’effetto sarà lo stesso! Un abbraccio

    1. Marghe quanto mi piacerebbe vedere tutte le cose che nei commenti mi descrivi. Chissà un giorno…
      Per adesso, mi accontento di immaginarle con la stessa bellezza che ci metti tu nel raccontarle.
      E poi, ti offro volentieri io una fettona di questo babka che è stra-buono!
      Ti abbraccio anch’io.

    1. Ci si rinvigorisce, si! Ci si sente più forti, tanto da poter ricominciare.
      Amo gli inizi, poco la fine. E se mi fermo di tanto in tanto, avverto questa sensazione. 🙂
      Sento ogni cosa al posto giusto.
      Un abbraccio

    1. Lara bisogna pur fermarsi ogni tanto. A furia di correre rischiamo davvero di perderci tutto. Rischiamo di non sentire più, e forse neppure di riuscire a godere di quei preziosi momenti. Io mi fermo quando ne sento il bisogno. Quando comprendo di sentire troppo, ma nella maniera sbagliata. Mi aiuta a riacquistare il giusto equilibrio.
      Un abbraccio :))

  6. molto molto bella la tua babka! avrei tanto voglia di provarla anch’io, prendendomi del tempo per impastare con lentezza e ritrovare quella specie di calma e solitudine buona che a volte ci occorre per ricapitolarsi un po’.
    un bacio cara, a presto 🙂

    1. In un certo qual senso, se ci pensi Tiziana i lievitati ti costringono ad una lunga attesa. Attesa che non puoi evitare, piuttosto vivere. Ecco, che della medesima se ne può far buon uso.
      Ci si può fermare per raccogliere le idee, smettere di correre proprio come facciamo ogni giorno. Ci si può fermare per amarsi ogni giorno un po’di più. Come questo dolce che si lascia apprezzare da subito…

  7. Ciao, passo per ringraziare per aver partecipato e resto così, ferma nelle tue parole che rispecchiano il mio stato d’animo da mesi a questa parte…
    Poi abbasso lo sguardo e vedo le tue foto, splendide… si, in questo blog mi sento molto a casetta! grazie <3

    1. È un posticino appartato questo. Fatto per tutti. Ma solo pochi sostano.
      Ecco, io amo accogliere tutti voi con un sorriso preso dalla tasca, ed un piccolo raggio che scalda il cuore.
      Sono io a ringraziare te. La ricetta era davvero una bomba. In casa, praticamente non è durata più d’un giorno. È certamente, da rifare.
      Alla prossima, e grazie.:)

  8. Anche cucinare, lasciarsi richiamare dalle scorte della dispensa è un po’ un modo per stare con se stessi, per dedicarsi a ciò che ci piace e ci permette anche di ricaricare le pile.
    Dolce che dire invitante è poco 😀

    1. È il momento migliore per star con me stessa, per trovar riposo pur lavorando. È il momento che aspetto per tutta una settimana.
      È il momento in cui si aprono le imposte per far entrare aria pulita. Si lasciano le porte socchiuse per attendere gli ultimi ospiti, e accoglierli con il calore giusto che solo un dolce sa dare.

  9. Finalmente riesco a passare e ad ammirare questa delizia!! Amo questo dolce e lo trovo bellissimo!!
    Un bacio grande cara Melania, buon we, qui piove e sto coccolando un lievitato dolce, a proprosito delle attese!!

    1. Silvietta dovrebbe durare di più un giorno, perché non basta a contenere tutte le cose che vogliamo fare.
      Sono curiosa di vedere che dolcezze sforni tu. Questo babka è andato via in un batter d’occhio.
      Buona domenica :))

  10. Bellissimo questo dolce che non conoscevo! Sa davvero di coccola!
    Anch’io ho bisogno di ricaricare spesso
    le pile e niente è meglio di una sosta solitaria in cucina e persa nei miei pensieri impasto e sforno! Fa bene all’anima! Credo sia un po’ così anche per te…stupende le tue foto fatte davvero con amore! Un abbraccio Melany! ???? Patty

    1. Amica mia sapessi che voglia di fermare quel tempo insieme a te. Per raccontarsi, incontrandosi a metà strada. Stupirsi e sorridere del niente, solo perché quel niente ci mette allegria.
      È un bel lievitato questo. Super goloso e cioccolatoso, ma si può farcire con confetture, o qualunque altra cosa tu voglia.
      Ti abbraccio forte forte.

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