Ho trascorso più tempo in autobus che ai fornelli negli ultimi giorni. Ho avuto modo di pensare parecchio, di guardarmi intorno e percepire il susseguirsi delle cose.
Di come i colori siano mutati nell’ultimo periodo lasciando pian piano posto alla nuova stagione.
Mi sono lasciata trasportare dal vento tiepido, dall’aria fresca che portava via ogni cosa, perfino i pensieri più leggeri. Ho assecondato qualche desiderio mentre con la testa vagavo altrove. Ho sentito sulla pelle il tempo scorrere e nel mentre riflettevo del perché amo così tanto cucinare e scrivere su questo blog.
Non è tanto difficile comprenderlo, anzi!
La cucina così come la scrittura mi ha aiutata a star bene. A ritrovarmi quando mi sentivo smarrita, a rialzarmi tutte le volte che le forze venivano meno. Mi ha procurato un sorriso se gli occhi leggermente si bagnavano, mi ha donato l’entusiasmo di una bambina e lo stupore di chi ha occhi sempre pronti ad innamorarsi.
Chi mi legge sa che ho iniziato a cucinare agli inizi dell’università, quando un pasto non era più una semplice scoperta ma la necessità di sostentarsi.
Ho cercato, ritrovato, nascosto, divagato tra profumi e sapori che potessero indicarmi la via da seguire.
All’inizio mi sono affidata alle ricette trovate in rete, lette sui libri, carpite dai blog che più mi ispiravano fino a farne qualcosa di mio. Scattavo le foto con quel che avevo, ed in tasca il desiderio di far bene pur avendo poco.
Col tempo ho iniziato a sentire la necessità di raccogliere i gesti di mamma, le parole di nonna. Di ripercorrere quello che già era stato per proseguire verso qualcosa che ancora non era.
Mi sono immersa nella tradizione, nei dolci che la domenica accompagnavano i nostri pranzi, tra i profumi che riempivano casa inebriandola di buono. Ho annotato sensazioni, frullato sapori, mescolato ingredienti nuovi fino a trovare la giusta combinazione.
Ho sbagliato molte volte ma non mi sono mai data per vinta, ho lottato sempre per ottenere ciò che più desideravo. E alla fine ho trovato il mio porto sicuro. La cucina.
Non ho mai pensato ad una ricetta che non fosse accompagnata da parole. Quest’ultime mi donano forza, coraggio e la possibilità di scacciar via la timidezza.
Ogni post rappresenta un dialogo tra me e voi.
La pazienza di ascoltare, la voglia di sedersi e condividere.
Ecco, perché mi preme conoscervi. Sapere cosa vi piace. Se amate come me la cucina e se è si, cosa preparate con maggior frequenza.
Il vostro piatto preferito? Salato o dolce?
Gli ingredienti di cui non riuscire a far a meno?
Insomma, presentatevi se ne avete voglia sarei davvero felice di conoscervi.
Intanto allieto il lunedì con un dolce semplice, con uva fragola, regalatami da un signore tanto gentile mentre gli facevo visita.
Dolce all’uva fragola.
190g di farina di grano saraceno
80g di farina di farro
30g di farina di orzo
1 uovo
60ml di olio
100g di zucchero semolato
330 ml di latte
1 bustina di lievito
500g di uva fragola
Sale
Come procedere:
In una ciotola lavorate l’uovo con lo zucchero semolato fino ad ottenere un composto spumoso e chiaro. Versate l’olio, un pizzico di sale, unite il lievito e le farine precedentemente setacciate alternando il latte.
Lavate accuratamente l’uva ed eliminare i semini, lasciate asciugare e versate nell’impasto. Amalgamate e versate il composto nella tortiera. La mia del diametro di 25 cm.
Infornate per 45 minuti a 180º
Ricette tratta dal libro “di farina in farina” ho apportato qualche piccola modifica.

In questo post si respira il calore del focolare domestico, un po’ per le tue parole, un po’ per il tipo di scatto e poi per la focaccia con l’uva: che c’è di più casalingo e legato alla terra di questa pietanza? Io sono legata ai sapori della mia infanzia, a quelle ricette tradizionali che ho imparato nel tempo a replicare (con molta calma dato che sono arrivata al matrimonio alla tenera età di 33 anni che nemmeno un uovo al tegamino riuscivo a mettere insieme), prime tra tutte i chifeletti dolci di patate e gli gnocchi con le susine (casomai volessi cimentarti…sì, li ho pubblicati tempo fa), che poi in realtà sono più portata per i piatti salati, ma questi hanno proprio il profumo della mia infanzia… quindi lo vedi che immergersi tra i fornelli ha sempre un qualcosa di terapeutico, di tranquillizzante, di rilassante perché sei lì a dosare, annusare, assaggiare e mescolare e la magia avviene. Sempre.
Ti abbraccio forte!
Forse è la lontananza o quella sottile nostalgia che si insinua dentro che mi porta a cercar i profumi di un tempo, i sapori di quando ero bambina. Il desiderio di portar in tavola un piatto che parli di me, di quello che son stata e renderlo speciale aggiungendo qualcosa di mio. Oggi, cucinare per me significa questo. Riemergere insieme ai quei ricordi per farne qualcosa di buono.
Poco importa se si comincia tardi, l’importante è lasciarsi trasportare da ciò che si prova. Mescolare, frullare, amalgamare, setacciare le parole per creare legami. Impastare emozioni per non smettere mai di stupirsi.
Grazie❤️ adesso ti conosco un pochino di più.
Io invece ho cominciato a cucinare dopo la laurea, quando ho trovato la mia casa attuale. Il mio porto sicuro. Quella da studentessa era talmente messa male che non aveva neanche il forno 😉 non mi ero mai cimentata prima personalmente ma quando ero piccola adoravo stare a guardare le mie nonne e mia mamma mentre cucinavano. Me ne sarei stata li ore a guardare con stupore ed ammirazione i loro gesti precisi ma anche dolci. Perchè è l’amore per la materia prima, per i profumi, per le consistenza, quello che rende unico un piatto.
Sai che ho un debole per l’uva fragola, sto aspettando con trepidazione che la vite del mio papy sia pronta a regalarci tanti bei grappoli dolci e maturi.
Credo che le cose arrivino quando devono arrivare. Neppure io, a casa lavoravo molto, mi limitavo ad osservare mamma e nonna e a perdermi in quei gesti semplici ma pieni di tutto. Vivere da soli tempra tanto da dover imparare ad arrangiarsi. Noi l’abbiamo fatto. Ed i risultati direi che non sono niente male. Il desiderio di conoscere, imparare, sostare quando è necessario e riprendere il cammino quando lo ritorniamo giusto è la costante che oggi fa parte di me. Niente rende felici quanto un buon piatto portato in tavola. Nulla suscita un sorriso come una fetta di torta piena di sapore. Ti abbraccio forte Elena e a presto. ☺️
Mi sono ritrovata in tantissimi punti, io ho iniziato a cucinare davvero quando sono mi sono sposata, anzi no a dir la verità i week end a casa del mio ragazzo (lui viveva solo facevamo la spesa e io cucinavo un piatto di pesce 🙂 diciamo che mi ha messo subito alla prova :))) mi ha sempre sostenuto (oggi un meno visto che perdo un casino di tempo dietro alla fotografia e poi al blog ma questa è un altra storia…………
Mi piace come te rivivere i momenti di quando ero piccola e trovare il modo di riproporre le ricette per non trovarmi più con fogli volanti in giro per casa… mi piace l’idea che un giorno la mia bimba riderà davanti a quanti pasticci abbbiamo fatto insieme.
Trovo il blog un arma a doppio taglio … ci mette in gioco, ci mette in discussione ma lla fine ci da il coraggio di provare e non arrendersi mai !!!
Luva fragola ad esempio mi ricorda il nonno me la raccoglieva sempre con tanto amore e ogni volta sentivo il suo motocarro arrivare dalla curva….. quanto mi manca!!!!
Ricordo ancora quando aprii il blog due anni fa. Non sapevo neppure la metà delle cose che so adesso. Ero poco esperta, risoluta, timida nell’espormi tanto che ne veniva fuori qualcosa che mi rappresentava solo per metà. Lo consideravo più un diario dove annotavo sensazioni. Col tempo quest’ultime si mescolavano ai ricordi di quando ero bambina. Ecco, spiegati i post dove racconto di me e delle mie tradizioni.
Il blog ci regala tanto e tanto altro ci strappa via senza che neppure ci accorgiamo, ma il tempo che gli dedichiamo rende speciale ciò che facciamo. Le preparazioni con tua figlia, una foto scattata che resta impressa a ricordare quel singolo istante.
Oggi, ci ha portate qui. In questo angolo di mondo, dove le parole non si disperdono ma restano impresse tra le righe.
Sempre tutto bello Mela!!!
Grazie come sempre Davide!
Mi piacciono moltissimo queste torte, soprattutto se si usano farine rustiche e un po’ diverse dal solito. E torte e biscotti sono anche le cose che amo cucinare… Un abbraccio, Melania 🙂
Alice anch’io come te adoro torte e biscotti. Sentirne il profumo, assaporarne il sapore fino a ritrovare quello giusto. Adoro accendere il forno, casa che si inebria di vaniglia, cannella, di spezie e chi più ne ha più ne metta.
Cucinare è un gesto semplice che accompagna i nostri sorrisi. Un abbraccio.
io mi sono sempre trovata a mio agio tra forno e pentole varie, e come penso sia accaduto a te quando sono andata a vivere per conto mio la necessità ha fatto sì che la passione si sviluppasse a pieno anche a livello pratico. è proprio come dici tu, la cucina cura, riannoda storie e tradizioni e regala tanto di più del semplice piacere del gusto… serve a trovare un contatto con gli altri, coccolarli, farli sentire accolti e ascoltati… un po’ come capita a me quando vengo qui, e ammiro le tue torte e i tuoi piatti. di questa ti rubo una fetta virtuale, è proprio bella rustica e genuina come piace a me!
un abbraccio 🙂
Sono felicissima di cogliere questi piccoli dettagli di ognuno di voi. Mi chiedo spesso chi mi legge cosa vorrebbe trovare tra queste pagine. Quali i profumi da sentire, sapori da gustare…
Cucinare è accogliere, coccolare, ascoltare anche in silenzio chi ci sta intorno. Lasciare che apprezzi un piatto semplice ma ricco d’amore.
È sedersi e parlare. Prendere nota di tutte le sensazioni mentre gli occhi socchiusi gustano qualcosa di buono.
È ritrovarsi mentre il tempo porta via con se ogni istante vissuto, afferrare quel ricordo e trasformarlo in qualcosa di buono.
Il blog è lo strumento che ci permette di viaggiare pur restando fermi.
Grazie Tizy per avermi detto di te e ciò che più ti piace. Ti stringo forte.
cucinare, scrivere, disegnare sono tutte attività che fanno bene anche all’anima. Esternare queste passioni ti permette di conoscere persone simili a te, con cui confrontarsi e condividere esperienze.Ognuno di noi ha la necessità di un’isola felice, un piccolo angolo di quiete in cui realizzarsi…questo è per me la cucina. Anche se non sempre riesco a fare quello che vorrei, cerco di prendere le briciole di tempo e di trasformarle, per esempio, in un dolce…
La tua torta è favolosa , sento il profumo ! Il libro che citi ce l’ho ed è uno di quelli che amo di più… un abbraccio cara
La nostra isola felice. Quella che ci procura un sorriso, che ci fa sentire al sicuro. È una storia d’amore. Cucinare rende liberi di esprimersi, crea legami forti, fili che si intrecciano nonostante le distanze. È un sapore, un profumo sentito in lontananza che rievoca i ricordi di un tempo. Sono mani che si incontrano, occhi che cercano in un tempo fugace che porta tutto con se, mentre il cuore conserva briciole di quegli istanti.
Leggerti è sempre un piacere, si respira aria di casa e calore di confidenze tra amiche. Anche per me cucinare e leggere di cucina mi rende felice e mi aiuta ad uscire da quel quotidiano spesso difficile, mi aiuta a tornare al passato quando la nonna, allaccia a il grambiule ed apriva la madia per preparare il mio pane preferito. Un abbraccio ❤️
Roby non potevi scrivere cosa più bella. Sedersi e condividere una passione che ci lega rende ciò che facciamo speciale. Trovarsi nonostante le distanze, incontrarsi attraverso gli odori, i sapori, mescolare gli attimi e imprimerli dentro di noi. ❤️
odddio che buonaaaaaa!!!!!
Ti ringrazio! ☺️
Ormai ci conosciamo da un bel po’, ma ogni volta c’è quell’attesa di leggere, condividere, meravigliarsi, che cresce passo per passo. Anche per me il blog è stato un aiuto, soprattutto in quei momenti in cui rialzarsi era faticoso. Ma scrivere, fotografare e cucinare, sono stati tre elementi cardine che mi hanno permesso di ritrovarmi più forte e cambiata. Questo post è sentito molto, e poi le tue foto sono sempre più belle! Io sono una fan pazzesca dell’uva fragola, sai che non conoscevo questa varietà? Baciotti
Mi rendo conto giorno dopo giorno di cambiare anch’io insieme a queste pagine. C’è tanto di me in questo blog, ma tanto altro resta nei cassetti che non ho mai il coraggio di aprire. Perciò riparto dalle cose semplici. Dalla quotidianità che rende ogni cosa speciale, da una torta buonissima e dal sapore rustico per ritrovare le tue/vostre parole a tenermi compagnia. Sono sempre felice di trovarti qui Silvia. Quell’attesa che riempie ogni cosa di emozione.
Per cucinare e scrivere serve un ingrediente speciale comune.. Indispensabile….. Il tempo… Io scrivo con lo Smartphone e cucino con la pentola a pressione ????
Importa poco lo strumento, l’importante è farlo! Scrivere ci permette di rilasciare emozioni sempre nuove, di accoglierle quando sono inaspettate e afferrarle mentre tentano di sfuggire.
Per il resto in cucina tutto è ammesso 😉
Eh ma tu sai di me e pian pianino “rilascio”…grazie dolce Melania!
Un conoscersi lento e graduale…un filo che ci lega e si rafforza sempre di più. ❤️ ciao Mile!
adoro l’ uva fragola…mi sa che te ne rubo una fetta! ;-D
Vale è stata una scoperta anche per me! Gustiamola insieme ????☺️
Io invece ho cominciato a cucinare che avevo sette o otto anni, non ricordo esattamente. Mamma ha sempre lavorato e io ero la terza di cinque fratelli. Lei mi lasciava le istruzioni e io eseguivo. Con nonna poi, che passava diversi mesi all’anno con noi, impastavo e formare le mie orecchiette, i miei biscotti, già in tenerissima età. La passione per la cucina è nata con me, si può dire. Considerata la mia età, si può dire che cucino da sempre! La mia passione restano gli impasti, di tutti i generi: pane, pasta, lievitati importanti, per me mettere le mani in mezzo alla farina, è una gioia immensa e raccontarmi, nel mio blog o sui social, mi fa sentire parte di un tutto. Amo la condivisione, non mettermi in mostra, quello no. Non ci crederai ma sono anche timida nella vita di tutti i giorni. Amo i tuoi scatti, amo leggerti e vengo qui sempre volentieri. Complimenti per questo dolce, così casalingo, così “buono”. Ti lascio un abbraccio e un arrivederci alla prossima ricetta.
Terry che bello leggere queste tue parole. È un po come avvicinarsi nonostante le distanze, barriere che si superano solo per il desiderio di conoscersi e andar oltre. La tua bravura spicca non a caso! Non c’è nulla di più bello che condividere una passione che ci accomuna, che lega e unisce sempre e chiunque. È una passione vera, la si sente e percepisce in ogni tua ricetta. Ed è questo che rende ogni cosa speciale, l’umiltà di saper fare senza mai peccare di presunzione. A proposito se non sbaglio poco fa ho visto delle orecchiette…vengo a gustarle da te! Ti stringo forte anch’io.
Anna Luisa ha fatto sostanzialmente come te. Dopo un anno di risotti Knorr arrivata all’università ha capito che forse era il caso di mettersi lei ai fornelli. Poi ha conosciuto me che non vedevo di accostarmi ai fornelli e da lì è stato il delirio 😀 Da quando c’è il blog (ma anche prima), cambiamo sempre difficilmente cuciniamo due volte la stessa cosa, salvi i classici di tutti i giorni.
Dal blog comunque si capiscono tante cose delle persone, ed è molto bella questa cosa. a mangiare poi mangiamo tutti. Almeno noi cerchiamo di farlo bene 🙂
Questo dolce sa proprio di questo periodo e parla anche un po’ di te.
Fabio
Che tempi spensierati quelli! Cucinavo qualunque cosa pur di mangiare, adesso, invece, ho cambiato del tutto modo di accostarmi al cibo. Ho bisogno prima di conoscere gli ingredienti, sentirne il sapore per poterne fare qualcosa di buono. Il blog è stato un trampolino di lancio per tirare fuori una passione che insita si era nascosta dentro.
Non immagino neppure cosa accade nella vostra cucina…io la considero il mio regno e faccio fatica a farci entrare qualcuno. ???? a presto e grazie mille di apprezzare!
Anche io ho iniziato a cucinare ai tempi dell’università e ben presto ho capito che cucinare non era soltanto un dovere, ma poteva diventare una coccola…raddrizzare una giornata storta o darmi quella sensazione di aver creato qualcosa, di buono, con le mie mani. Fare la spesa non era più un peso, ma quasi un divertimento…andare al mercato nel fine settimana per scegliere le materie prime migliori, capirne la stagionalità e provare sempre qualcosa di nuovo 🙂
Bellissima questa torta autunnale Mel, con tutta la dolcezza dell’uva fragola, uno dei regali più belli di questa stagione! Era purtroppo un bel po’ che non passavo qui e mi era mancato il tuo modo di scrivere, così diretto e intimo.
Un abbraccio !
L.
Bentrovata Pancettina! Felice di ritrovarti qui.
Abbiamo subito lo stesso percorso. Un tragitto simile, spoglio, confuso che ad un tratto ha preso la giusta piega. Fa una strana sensazione pensare a tutte quelle cose che ignoravo o amavo poco e che adesso invece adoro e di cui non potrei fare a meno.
Dalla spesa, al mercato, allo stare dietro ai fornelli per ore… eppure guarda dove ci ha portate? Quante cose abbiamo imparato, quante scoperto…
Un tempo, non avrei mai messo l’uva fragola in dolce per esempio. Eppure…❤️
Un abbraccio a te.
…spesso mi capita, quando cucino, di rivivere con nostalgia qualche momento della mia infanzia…sentire un sapore, un odore particolare che mi riportano alla mente tante cose, e, non lo nego, mi fanno scendere anche qualche lacrimuccia…
Adoro questi dolci così buoni, profumati, meravigliosi nella loro semplicità.
Un grande abbraccio tesoro, perdonami se sono un po’ assente ultimamente
A me succede sempre. È questo per me cucinare. Tastare con mano tangibile il ricordo di un tempo attraverso sapori, profumi, spezie…chiudere gli occhi e ripercorrere quei dettagli che credevo perfino d’aver dimenticato.
Io sono sempre qui Simo ❤️
Oh cara.. e che dolce è leggere di queste tue emozioni.. di cosa significa per te aver trovato un sentiero sicuro da percorrere ogni volta che la vita ti mette in difficoltà. Si vede, si vede che questo è il tuo luogo del cuore da ciò che condividi, da cosa cucini e da ‘come’ lo fai. <3 Si vede quanta passione e quanti ricordi tu usi da impastare insieme ai più buoni ingredienti. Un sapore solo tuo, amica mia. I miei sapori del cuore…? Credo siano quelli che mi riportano indietro, a momenti che vorrei vivere ancora e non posso più: non solo quelli che dicono di me, come il miele e il pane nero alle noci. Ma quel sapore acidulo e inconfondibile del rabarbaro fresco, i pomodori scaldati dal sole, il profumo del basilico, l'aroma delle viole. Il tuo dolce all'uva è incantevole, stella mia.
Bastano poche parole a trasportarmi altrove, e credo tu possa capire perfettamente. Questo diario settimanale dove racconto sensazioni che passano per lo più attraverso sapori, scatti e parole tiene in vita una passione fortissima che aumenta sempre più.
Adoro fare quello che faccio. Mi porta indietro nel tempo: agli istanti vissuti che non sono più ma che restano dentro. Un abbraccio forte dolce amica.
Finalmente riesco a passare, ti dico solo che nonostante il mio quotidiano sia “incasinato” il blog è sempre stato quello che io chiamo il mio angolo di felicità, la mia piccola Isola felice ???? tanto che per pubblicare stamattina mi sono intrattenuta fino alle 2 di notte e alle 6:30 di nuovo a terra, durante il giorno è quasi impossibile per me. Cosa ci porta a tanto?… passione dico io. ????
Fantastica torta del fine settimana per me visto che giungo a gustarla oggi . Un abbraccio
Credo di capire perfettamente la sensazione che descrivi.
Io ho sempre fatto così. Un po’ come adesso del resto. Riesco a star dietro al blog solo la notte, dopo un giorno di lavoro.
Nonostante la stanchezza, le mille cose da fare in casa questo posticino resta e resterà sempre il luogo ove voglio tornare.
Un abbraccio Ketty ☺️
Un’ancora di salvezza, il mio rifugio nei momenti bui, ma anche in quelli belli. Ogni emozione che provo passa attraverso la cucina, attraverso il cibo e quello che mi suggerisce. Ho cominciato con un rapporto di odio verso il cibo, di ricerca e abbandono, ma la cucina mi ha salvata, Mi ha salvata la curiosità, la voglia di imparare che cosa volesse davvero amare il cibo, averne un rapporto sano. La cucina mi ha salvata e io me ne sono innamorata. Mi sono innamorata del profumo di burro che sento sulle mani dopo aver impastato una brioche, del colore della frutta e delle verdure che riempiono i banchi del mercato dei granelli di zucchero che si colorano, delle spezie che regalano sapori diversi anche a una semplice zuppa. Me ne sono innamorata a tal punto di mollare tutto e rifugiarmici dentro, giorno dopo giorno, con un sogno nel cuore, che prima o poi voglio avverare.
Era da tempo che non passavo qui. E’ bello ritrovare la stessa, intima, delicatezza.
Ti abbraccio tesoro
Paola che bello ritrovarti qui…leggere di te e di come una passione così forte possa cambiare la vita. Di come possa diventare necessaria per vivere e star bene con se stessi. E si vede, sai? Trapela nelle tue parole, nelle tue ricette e la maniera con la quale condisci le emozioni. Crea un certo effetto sentire così tanto entusiasmo, sembra quasi si possa toccare e percepire. Credo sia la strada giusta. Non ci spetta che perseguirla nonostante le numerose difficoltà, scavalcare barriere per sedersi in quell’unico posto dove vogliamo stare. ❤️ ricambio con affetto il tuo abbraccio
i tuoi post e le tue ricette sono sempre stati per me un momento di calma, di lettura, di riflessione, di sorrisi o di lacrimucce, di abbracci o di pacche sulle spalle. Tutto questo era condito con immagini sempre più belle, ricette sempre più gustose, sempre più cariche di affetto e di storia. E si è sempre respirato amore qui. Ed è per qst che tanto mi piacerebbe poterti conoscere di persona, per rispondere dal vivo a quei tuoi interrogativi, sapere anche il tuo punto di vista e farci a vicenda nuove domande. Prima o poi io ci riuscirò a guardarti neglio occhi! Sì!
Ci vorrebbe un super abbraccio adesso dopo queste tue parole. A volte, penso a tutte le fatiche che faccio per tenere questo mio blog in piedi, cercare di curarlo come meglio posso, e sai di cosa mi rendo conto? Che tutto è ripagato da un affetto come il tuo. Sincero e spassionato… non esiste nulla di più bello nelle intese improvvise che si rivelano poi affetti duraturi. Sono certa avremo modo di incontrarci, succederà…è solo che a volte le cose belle ci mettono più tempo per accadere. Ti stringo forte forte.
Ciao Melania!
Sai che anch’io stò aspettando l’uva fragola?! Spero di riuscire a trovarla presto. Il tuo dolce ha un aspetto meraviglioso. La cucina e la scrittura sono cose che – credo – accompagnano entrambe già da un pò. Nel mio caso è arrivata prima la scrittura, figlia e sorella della mia passione per la lettura…ma la cucina è sempre stata lì, sopita, aspettava solo il momento giusto per venire fuori! 🙂
Buona Settimana ed A Presto,
Annalisa
Spero tu sia riuscita a trovarla l’uva fragola. Io mi cimento con le mele questa settimana. Pieno mood autunnale!
Aspetto solo smetta di piovere un po’ per immortalare l’autunno che desidero. Passioni che nascono e che rendono vivi sentimenti leggeri…❤️