Primi

Minestra di tenerumi.

Ci sono cose che riscopri col tempo. Io ad esempio, non avrei mai creduto che una minestra con le verdure potesse mancarmi.
Ricordo che mamma era solita preparala almeno 3 volte in una settimana. Ci rifilava la scusa che le verdure facevano bene e non c’era verso di contraddirla. Qualche volta, le piaceva darle un vestito nuovo, trasformarla in qualcos’altro solo per non sentirci lamentare.
La preparazione iniziava già dal mattino presto, quando dopo aver preparato tutto l’occorrente per la scuola poteva finalmente stare davanti ai fornelli.
Mi è capitato solo di rado osservarla mentre la preparava, magari in occasione di qualche leggero malanno. Ed aveva un modo tutto suo.
Usava sempre la stessa padella di acciaio, nonostante fosse leggermente usurata dal tempo, ma a lei piaceva perché le garantiva la riuscita del piatto. Gli versava un filo di olio extravergine d’oliva, sempre lo stesso, quello di nonna, faceva una leggera pressione sull’aglio lasciando che si rosolasse un po’.
Le piaceva stare in cucina.
Io la guardavo seduta poco distante da lei ed era come se si dimenticasse di tutto. Come se stare ai fornelli gli svuotava l’anima e calmava il respiro.
Versava l’acqua nella pentola e aspettava vederla bollire per buttarci dentro i dispiaceri e le verdure che aveva lavato e tagliato.
Erano gesti lenti che ripeteva ogni giorno eppure non la stancavano mai.
Poi arrivava il momento di tagliare gli spaghetti, era l’unico formato di pasta che usava quando voleva preparaci una minestra. E per lungo tempo è stato così anche per me fino a quando non ho scelto di usare una pastina all’uovo.
Si aspettava si facesse ora di pranzo per buttarla dentro la pentola e lasciarla cuocere insieme a tutto.
Quel piatto di minestra accompagnava i nostri pranzi.
“Mangia che ti fa bene” mi diceva.
[Ringrazio l’azienda Luciana Mosconi per aver reso possibile questo post.]
[Un ringraziamento speciale a tutti quelli che mi hanno scritto raccontandomi del loro inizio in cucina. Siete numerosi e prometto di rispondere ad ognuno di voi.]
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Minestra di tenerumi
Cosa occorre:
1 mazzo di tenerumi
Pomodoro
2 patate piccole
1 spicchio d’aglio
125g di pasta all’uovo Luciana Mosconi (spaghetti tagliati se preferite)
Sale
Pepe
Olio
Come procedere:
Pulite accuratamente i tenerumi staccandone solo le foglie più tenere, lasciateli in ammollo in acqua abbondante e scolateli solo dopo aver eliminato l’eccesso di terra.
In una padella con un filo di olio extravergine d’oliva fate rosolare uno spicchio d’aglio e unite il pomodoro, aggiustate di sale e pepe e fate cuocere fino a quando non saranno pronti.
Nel fratttempo, in una casseruola versate abbondante acqua e quando inizia a bollire aggiungete i tenerumi, le patate tagliate a cubetti e aggiustate di sale. Lasciate cuocere per 15/20 minuti circa e unite la pasta non appena saranno pronti.
Quando la pasta sarà pronta eliminate l’eccesso di acqua e unite il pomodoro.
Un filo d’olio e la minestra è pronta.
minestra di tenerumi
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0 commenti

  1. Ho immaginato di leggere il tuo racconto, nonchè la ricetta, insieme ad una voce narrante. Ed è stato un momento, molto bello.
    Grazie

  2. cara melania
    amo le minestre di verdura, hanno il sapore dell’infanzia, il calore di un abbraccio, nutrono il cuore di bontà e di carezze…
    ottima questa tua versione, ricetta da copiare^_^
    daniela

    1. Io da piccola le detestavo, ma mia madre cercava di vestirle sempre in maniera diversa. A volte, frullandole, altre magari rifilandoci qualcos’altro dentro.
      Oggi, invece le adoro! Mi tengono compagnia nei giorni di pioggia o quando il freddo inizia ad esser pungente. E la cosa più buffa è che a tavola finiscono i piatti di un tempo, quelli che mamma preparava sempre. Un abbraccio Daniela

  3. Ciao Melania!
    E’ stato un piacere leggere il tuo racconto…è volato via in un soffio. Mi hai immediatamente rammentato degli anni trascorsi con i nonni: anche a me piaceva tanto osservare la nonna cucinare, mentre col nonno sorvegliavamo la cottura di qualche squisitezza sul fuoco. Sai, anche a mia nonna piaceva molto utilizzare gli spaghetti per le minestre, mentre riservava i vari avanzi per la pasta con le patate.
    Bellissima ricetta!
    Buona Settimana ed A Presto,
    Annalisa

    1. Ecco cosa fanno i ricordi…mescolano emozioni suscitando un sussulto ed un leggero sospiro. La magia di quel che è stato abita in un piatto semplice e genuino. Ho utilizzando solo una variante diversa da quella che mamma preparava, e anche lei come tua nonna la usava nella pasta con le patate. Felice serata Annalisa e buona settimana a te 🙂

  4. le minestre ti scaldano dentro. Ed un po’ del loro tepore è legato al ricordo di inverni lontani (almeno per me:-D). La mia minestra preferita però è leggermente diversa ….. e molto più strong…..pasta e fagioli alla veneta…..con piede di maiale

  5. che bello leggere dei tuoi ricordi…adoro quando insieme ad una ricetta c’è un pezzo di storia e cuore di qualcuno. Cerco anche io se posso nel mio piccolo blog di fare altrettanto…
    Un abbraccio cara, e mi hai stregato con questa minestra, io i tenerumi non li conoscevo mica, sai?!

    1. Non riesco a farne a meno. Parte di quello che preparo è dettato da un ricordo, da un gesto, una parola detta per caso che suscita un’emozione. Il bisogno costante di fare un passo indietro ripercorrendo i sapori di un tempo in una cucina leggermente più moderna. E sono felice che parte di tutto questo arrivi. Stavolta è toccato ad una semplice minestra che non avevo mai pubblicato sul blog e che riesuma una verdura poco conosciuta come i tenerumi. Un abbraccio forte ❤️

  6. Mi hai fatto ripensare a quando da piccola potevo stare ore a guardare mia nonna cucinare. Altro che yoga, quello si che era rilassante, un antistress favoloso. Mia mamma allora lavorava e non faceva altro che correre qua e la quindi io passavo tantissimo tempo con mia nonna che abitava sotto di noi. Adoravo quei pomeriggi passati in tranquillità, fatti di gesti rituali, e al contempo così evocativi, fatti di ricette semplici ma deliziose come questa minestra .
    Non avevo mai sentito nominare questi tenerumi, ho dovuto guardare su wikipedia per capire cosa fossero. Qua non si usano e ora mi chiedo il perchè. in effetti perchè buttare le foglie delle zucchine?

    1. Che belli quei pomeriggi…così spensierati e pieni d’affetto.
      Ne sento anch’io la mancanza, ma è un dolce ricordo che porto sempre con me e da quando ho il blog rispolvero spesso.
      Di solito questo tipo di verdura segna la fine dell’estate. Si trova a metà settembre e non è ahimè molto conosciuta. Ed è un peccato perché il sapore è dolcissimo.
      Un abbraccio Elena ????

  7. eccomi da te in vena di zuppe e minestre, abbiamo inaugurato entrambe la stagione autununnale con ricette della nostalgia ma corroboranti e calde come un tenero abbraccio. Mia nonna usava la pasta all’uovo (lei faceva i quadrucci) nella minestra, mi piaceva molto e la tua sembra proprio deliziosa soprattutto per me che amo le verdure. Bellissime anche le foto Melania complimenti. Buon inizio settimana

    1. Ci sono fili che seppur sottilissimi sembrano resistere alle intemperie. Sono fili che legano accorciando le distanze. Tra noi pare essere così.
      Ci si comprende, si legge tra le righe restando sempre in equilibrio. Ci si tuffa in un mare di parole come crostini che riempiono una buona minestra. Siamo nostalgiche, lo saremo sempre fino a quando sceglieremo i ricordi come qualcosa da portare sempre dietro.

  8. Però ha ragione la tua mamma: ti fanno bene 🙂 Che tenere le immagini evocate. Io non conoscevo i tenerumi: sono andata a cercare su Internet. Un abbraccio e mi porterei via anche tutta la casseruola: io impazzisco per le verdure!

    1. Oggi comprendo molte delle cose che mi diceva e che io ascoltavo poco. Mangiare le verdure rientra fra queste. Non mi piacevano, nonostante le frullasse o sceglieva di accompagnarle con qualcosa che amavo di più e mi costringeva a mangiarle. Uno sforzo che col tempo ho compreso perfettamente.
      Oggi, non riesco a farne a meno e fanno parte della mia tavola più di quanto io potessi immaginare.
      Quella casseruola non è casuale. È la stessa che usava quando era giovanissima.

  9. Quei quadrucci,parlano di casa,di tradizione,di famiglia.Sono la cornice del quadro della tua infanzia,che tu hai disegnato così bene
    È sempre bello leggerti,vederti…????

    1. Ogni giorno che passa sento sempre di più il bisogno di scavare dentro per sentire vicino ciò che non c’è più. È un po’ come tenere in vita i ricordi, alimentandoli attraverso un profumo, un buon sapore, una minestra che scalda…e poi condividerla. ❤️

  10. La prima volta che l’ho provata è stato in una vacanza di un paio di anni fa a Terrasini. I dirimpettai ci avevano preso gusto a farci sentire i sapori dell’isola, a farci conoscere le tradizioni e quel qualcosa in più che ti fa sentire a casa. Le minestre, per me, hanno sempre avuto un linguaggio intimo, casalingo, fatto di gesti ripetuti e rassicuranti, quelli che vuoi ogni volta che torni a casa. E se anche da piccole facevamo i capricci per non mangiarne neanche un cucchiaio, oggi pagheremmo tutto l’oro di questo mondo per rivedere quei gesti e sentirne il sapore speciale che hanno sempre avuto.
    Ti abbraccio, tesoro <3

  11. Mia madre non cucinava i dolci nè la pasta fresca, ma le minestre sì… quelle non mancavano mai e le riuscivano bene, quindi sono cresciuta in mezzo a verdure, zuppe, vellutate, mestoli, legumi, pastina all’uovo… e non ho mai fatto storie, neanche da bambina! Era il cibo “di casa”, per me… la scodella fumante sul tavolo, quando tornavo da scuola e magari volevo una lasagna ma no, c’era pasta e fagioli, ahaha! Adoro le minestre con la pasta dentro e mi piacciono sia brodose, sia più asciutte… davvero questo è un piatto che conosco bene e sento tanto familiare, anche se non penso di aver mai assaggiato i tenerumi… ma con un nome così, che ispira tenerezza e coccole, posso immaginare solo sapori buoni… 🙂

  12. Belli i tuoi ricordi, mi piace tanto come li esponi, mi sembra di essere li con te o di vedere un film … i tenerumi non sapevo nemmeno cosa fossero, sono dovuta andare a chiedere a mister google. Io adoro le verdure, le ho sempre adorate, fin da bambina. Lo stesso mia figlia e così i suoi figli ora. Forse perchè mio nonno faceva il fruttivendolo? Non lo so, so che io ne ho sempre avuto una vera passione. Non così si può dire per la carne, che ho sempre fatto fatica a mangiare. Per mia madre, quella era la disperazione, doveva camuffarla in polpette o ragù, altrimenti mi rifiutavo categoricamente di mangiarla.

  13. con gli anni i gusti cambiano, se da piccola detestavo le minestre di verdure oggi non potrei farne a meno! i tenerumi qui da noi non si trovano, tant’è che prima di vederli qui da te ne ignoravo l’esistenza… un motivo in più per cui sarei proprio curisoa di assaggiare il tuo piatto!
    buona giornata a cara e un abbraccio grande!

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