Dolce lievitati.

Uno spazio vostro nel mio blog, e una torta alle rose.

Era venerdì. Forse pioveva e l’aria iniziava a profumare d’autunno.
Era un pomeriggio qualsiasi diviso fra lavoro e pensieri. E a quest’ultimi, come è mio solito fare presto (quasi) sempre ascolto. 
Mi capita spesso di ripensare agli inizi. E non parlo in generale, ma nello specifico degli esordi legati a questo mondo: il blog, i social, la capacità di raccontarsi senza mai dire troppo, ma creare il giusto equilibrio fra ciò che si è, e quel che si fa. 
Da allora sono trascorsi quasi 4 anni, eppure sembra ieri. 
Sembra la stessa penna di allora, che parlava di sogni, di viaggi, di mete da raggiungere e strade da percorrere. 
Sembrano le stesse strade, alcune capaci di allungarsi ancora un po’, altre strappate, scoscese, ripide da percorrere, ma con la tenacia e la grinta di chi non vuole mollare mai.
Sembrano gli stessi compagni di viaggio di allora, i volti familiari, le parole di incoraggiamento, eppure ho compreso che, le cose belle della vita sono sempre in movimento. 
Sono trascorsi quasi 4 anni, io mi sento sempre la stessa, con i piedi per terra e il cuore sempre pronto a volare. 
Forse è il desiderio di raggiungere la meta, afferrare quei sogni che mi sono tenuta stretta. Forse sono i silenzi, il rumore, le delusioni, la paura di non farcela, un sorriso inaspettato che mi fanno rivedere la ragazzina di allora,  e sorridere alla donna di oggi. 

Ripenso agli inizi. Non solo ai miei, ma di tutti quelli che, come me, sentono di farcela perché nei sogni, in una passione, ci credono davvero, e la coltivano giorno dopo giorno. 

Era venerdì. Forse pioveva e tra un pensiero e l’altro mi è venuto in mente che questo è il momento giusto per dar voce alle tue idee. 
Ci sarà uno spazio qui sul mio blog interamente dedicato a te, una volta al mese, con una rubrica che prende il nome di: #HOUNARICETTAPERTE 
Raccontami la tua storia/ricetta, fallo utilizzando l’hashtag sopra citato, inviami la mail o un direct sui social. Sarò lieta di scegliere fra tante quella che mi ha emozionata di più. Sono arrivate moltissime mail e ci tengo a ringraziare tutte per la partecipazione. Continuate a scrivere, fotografare e cucinare sempre con amore. 

Questa settimana tocca a Laura de Rocco qui il suo profilo Instagram: https://instagram.com/frufru_derocco?utm_source=ig_profile_share&igshid=1ize69iy3tskn
È la maga dei lievitati e adesso ci racconta perché! 

La ricetta che piu’ mi rappresenta è un lievitato, ops non poteva esser altrimenti. 
Una passione che nasce da lontano. 
Ho avuto un’infanzia felice accanto a persone speciali che mi hanno saputo insegnare l’amore per le piccole cose. L’amore fatto d’attesa, di profumi e sapori che, riportano a vecchi pomeriggi trascorsi intorno al tavolo di legno d’ulivo, nella cucina di nonna materna Assunta. 
Se provo a chiudere gli occhi  la vedo intenta tra le sue mille faccende, sempre intorno a quel tavolo, e con una sola priorità: cucinare. L’unica che la rendesse felice. 
Ricordo la sua frase : a piccinna mia aie manciato?? 
Le esclamava come se i miei mi tenessero a digiuno, ma in realtà, in quelle parole ci metteva tutto l’amore del mondo. 
Appena sveglia la mattina presto il primo gesto che compiva era allacciarsi il grembiule, solo dopo quel rito la giornata poteva iniziare. 
Cucinava intere mattinate per sfamare una famiglia numerosa come la nostra. 
E quando finivamo in breve tempo
tutto quello che lei durante il giorno aveva preparato ci guardava e sorrideva. 
Preparava il pane fatto in casa, aveva il forno a legna nel giardino,  ed io, quando  mamma me lo permetteva rimanevo da lei a dormire per osservare quella magia mattutina. 
Da qui, il mio amore per i lievitati, perché richiedono tempo e una buona dose di pazienza per essere ricompensati poi, del profumo inebriante. 
Di quei ricordi felici ne ho fatto delle emozioni da portar sempre con me. 

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Torta di rose
Una brioche leggera e soffice come una nuvola
Considerate le 72h di maturazione dell impasto in frigo e altre 10/12h a t.a.

Ingredienti:

500 gr di farina manitoba  (io farina Petra 3 )
200 ml di latte ( io acqua )
1 uovo
1 gr di lievito fresco di birra
60 gr di zucchero
70 gr di burro
4 gr di sale
1 cucchiaino di miele

Marmellata di susine [io di fragole]

Procedimento:

Nella ciotola della planetaria mettete la farina, lo zucchero, l’uovo, il miele ed il sale, sciogliete il lievito in poco latte preso dal totale dei 200ml, versate il lievito sciolto ed azionate la planetaria con la foglia, fate fare qualche giro a bassa velocita’ in modo che gli ingredienti si uniscano tra loro …poi stituite la foglia con il gancio da impasti aggiungete il latte rimasto e il burro morbido a pezzettini, facendo attenzione a non aggiungere altro burro finche’ il precedente nn è amalgamato.
Quando tutto il burro è ben amalgamato procedete ad incordare l’impasto che, sara’ pronto dopo una decina di minuti o almeno quando si raccoglierà  tutto sul gancio. Dev’essere un impasto liscio e ben compatto.
Rovesciatelo su di un piano e procedete a pirlarlo, poi mettetelo in una ciotola unta di olio e copritelo. Deve rimanere  a t.a. per un oretta, e poi in frigo nella parte bassa per 72 h
Passate le 72h tirate fuori la ciotola,  lasciatela a t.a. per un paio d’ore, e nel frattempo accedente la lucetta del forno. Trascorse le due ore,  eseguite una piega a libro all’ impasto, copritelo e mettetelo in forno a lucetta accesa altre 4/5 ore. L’impasto si presenterà gonfio e pieno di bolle. Rovesciatelo sul piano, stendetelo con cura in un rettagolo, versate la marmellata fino a ricoprirlo tutto, arrotolate dal lato lungo creando un salsicciotto, tagliate delle girelle di due dita e posizionatele in uno stampo ben alto , il mio era 24 cm di diametro e alto  8. Dovra’ lievitare ulteriolmente, quindi non posizionate le girelle molto vicine. Mettete lo stampo in forno sempre a lucetta accesa fino al raddoppio delle girelle  spennellatele con uovo sbattuto con un cucchiaio di latte ed infornate a 160 gradi per 20 min o fino a quando non si presenterà dorato. Fate sempre la prova stecchino prima di sfornarle.

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13 commenti

  1. ma che bello…con un po’ di calma in più vedrò cosa fare, mi piacerebbe partecipare…
    Intanto mi godo questo dolce favoloso.
    e mi perdo nella magia delle tue foto…
    Baci amica bella…

  2. Sì, anche noi a volte pensiamo agli inizi. Quante cose sono cambiate, quante amicizie sono sorte e quanta bella gente abbiamo conosciuto, compresa te. E tutto sembra diverso e pure uguale.
    Bella questa nuova rubrica.
    Un abbraccio.

    Fabio

    1. È vero! Ci si porta dietro una valigia sempre piena e vuota al tempo stesso. Piena di tutte le conoscenze che facciamo, gli sguardi che incrociamo, vuota perché in attesa costante di metterci ciò che vogliamo portare con noi.
      Un abbraccio a te

  3. A vedere il tuo percorso, sei cresciuta tanto… proprio come queste rose di lievitato che esplodono quasi senza contenere il loro entusiasmo e la loro esuberanza! Anche io ripenso sempre ai primi passi, agli inizi, a tutta la strada fatta, a ogni bandierina che ho messo sulla mappa, alle origini che sono come radici in continua espansione… è tutto frutto delle nostre gambe e delle nostre mani, no? 4 anni è una cifra tonda bella, idee nuove non mancano e finchè non mancheranno, come i sogni e la voglia, si andrà avanti… 🙂

    1. Se mi soffermo a riflettere sul percorso fatto, i passi intrapresi, le scelte coraggiose, le paure da superare, i sorrisi da afferrare, i no che fanno crescere e i si che riempiono il cuore…è cambiato tutto. Sono cambiata anch’io, portando con me tutte quelle consapevolezze che non avevo e di cui avevo bisogno.
      Sono necessari certi passi. Tanto quanto quei sogni che facciamo, quelle bandierine che spuntiamo di volta in volta. Servono ad arricchirci l’animo e gli occhi. Quattro è davvero una bella cifra che spunterò solo ad Aprile dell’anno che verrà e sarò felice di godere di questa attesa.

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