Osservo il foglio bianco e penso alle parole giuste da usare per dare il benvenuto a questo nuovo anno.
Fisso con attenzione la penna che scivola velocemente lasciando scorrere l’inchiostro attraversando righe, posandosi piano sulle parole. Avverto una sensazione che scorre sulla mano, nuova, insolita, pungente. Come a voler afferrare. Capire. Tenere stretto ciò che non ho.
Allento la presa verso ciò che stato spingendomi un po’ più in là. Con la curiosità di un gatto felino che annusa, scruta e osserva tutto, ma in punta di piedi sceglie dove andare.
Ci sono passi che sanno raccontare di noi e il tragitto che si è percorso. Passi invece che, restano silenziosi, attenti a non far rumore, solo perché sentono che, non è quello il momento giusto per lasciar(si)e andare.
Il 2018 è stato davvero un anno intenso. Avevo moltissimi progetti, molti dei quali sono orgogliosa di dire che, sono andati a buon fine. Quello che non sono riuscita a completare probabilmente prenderà spazio quest’anno.
È stato sicuramente l’anno degli incontri. Grazie ai workshop, ai tour, alle aziende che hanno creduto in me tanto da garantirmi supporto e sostegno.
Mi sento arricchita come non mai da tutto questo. Mi sento piena delle energie e lo scambio altrui che costantemente avviene. Sono grata per tutto quello che è arrivato e che, credetemi non è affatto scontato.
Sono grata per la gentilezza, l’umiltà e quella velata timidezza che non smetto di portarmi dietro.
Sono grata per i no ricevuti, le porte sbattute in faccia, per la gente che mi ha voltato le spalle e per quella che ha scelto volontariamente di andar via.
Anche questo fa parte della crescita e di un percorso in continua evoluzione.
Nell’ultimo mese ho deciso finalmente di lanciarmi in quella che, per me era una delle più grandi sfide. La realizzazione del lievito madre. C’è molta confusione al riguardo e, per molto tempo sono rimasta ben lontana da riviste o libri che trattavano l’argomento. Ma ho l’abitudine di tornare sui passi vestiti di incertezza e lavorare sodo per arrivare al traguardo.
Ho curiosato molto sul web e mi sono imbattuta in Vanessa Kimbell.
Lei spiega, insegna, impasta, assaggia e condivide il suo percorso attraverso l’esperienza e i vari studi.
“Fare il pane significa portare gioia in casa, contribuire a quel senso di convivialità tipico della tavola: fare il pane è un atto d’amore”.
Bisogna toccarlo il pane, assaggiarlo, sentire in bocca quel gusto unico che lo contraddistingue.
Sono partita dai suoi consigli iniziando dal lievito madre e da quello che lei chiama starter.
Mi riserverò più avanti un post sul lievito madre e su come iniziare per poter panificare.
Mi sento di suggerirvi il suo libro e o consigli che dispensa al riguardo.
Il pane che sto per proporvi oggi, l’ho testato varie volte, perciò, mi sento sicura nel proporvi la ricetta.
Pane a lunga lievitazione con lievito madre.
Cosa occorre:
300g di farina di tipo 1 (350w)
200g di farina di segale
100g di farina di farro
130g di lievito madre “rinfrescato“
360g di acqua
10g di sale
Come procedere:
Per prima cosa, setacciate le farina in una ciotola. Impastate velocemente con 330g di acqua e lasciate riposare circa 50 minuti. Questo processo si chiama autolisi e permette alle farine di assorbire quanta più acqua possibile riducendo così i tempi d’impatto.
Trascorso tale tempo impastate unendo tutti gli altri ingredienti: il lievito madre, il sale e la restante acqua. Mescolate il tutto fino ad ottenere un panetto liscio e omogeneo. Lasciate riposare altri 30 minuti.
Applicate poi una serie di giri di pieghe a intervalli di 40 minuti per 3 volte.
Dopodiché trasferitelo nel cestino nella lievitazione ricoperto di farina di semola rimacinata di grano duro.
Lasciate lievitare tutta la notte.
La mattina seguente, preriscaldate il forno ad una temperatura di 200°
Prima di infornare, con un bisturi o una lametta da barba applicate dei tagli.
Fate cuocere per circa un’ora diminuendo dopo i primi 30 minuti la temperatura.
Note:
•Nella parte bassa del forno consiglio di riporre un recipiente con dentro dell’acqua, servirà a produrre vapore e garantire una crosta croccante.
•se al posto del lievito madre usate i licoli potete sostituire con 80g anziche 130 e aggiungendo una parte di farina.
Per te è stato un anno importante e son felice che abbia potuto realizzare tutte le tue più grandi aspirazioni…per me il 2018 è stato pieno di alti e bassi, ma tutto sommato gradevole…spero tanto in un nuovo inizio nel 2019, ho tante idee e voglia di fare…sperem!
Ti abbraccio forte e rubo una fetta di questo pane meraviglioso <3
È importante crederci Simo! Credere in ciò che facciamo, vogliamo e perseguirlo ogni giorno. Senza paure, ne timori, ma solo coraggio e la giusta spinta per osservare un po’ più in la. Ti auguro un buon inizio.
Bravissima!! la forma di questo pane è veramente bella.
Ciao carissima! Benvenuta in questo primo post di questo nuovo anno. L’ho sfornato un paio di volte questo pane, ma come in tutte le cose più si impasta più si impara.
Ne sforno quasi uno al giorno per testare i vari passaggi e il giusto sapore grazie al mix di farine usate. Perciò, ne vedrai altri lievitati così.
Un abbraccio
Grazie carissima, pure a me piace impastare ma non posso farlo spesso essendo solo in due devo aspettare di consumare prima di rimettermi a impastare . Però sarò ben felice di leggere i tuoi post.
Ed è bellissimo questo pane! Io con il lievito madre continuo a farci a pugni, sono anni che provo e butto tutto, ma la sai una cosa? Ci riprovo perché un anno fa una blogger stronzissima (scusa la poca eleganza, ma non trovo sinonimo che le si addica) mi disse: lascia stare, non è cosa per te (il tutto accompagnato da un ghigno di soddisfazione maligna). Evidentemente non ha capito di che pasta sono fatta… certo ancora non ci sono riuscita, il pane chiede il tempo che io non ho, ma non mollo, si può fare un pane stupendo e tu ne sei l’esempio.
Ti abbraccio!
Mi spiace per l’accaduto. Questo dimostra quanta poca sensibilità c’è là fuori. Non finirò mai di capire poi a cosa porti tutto questo sgomitare. Comunque, al riguardo sono certa che c’è la farai. All’inizio, ero intimorita anch’io e soprattutto molto confusa al riguardo. Ho studiato un po’ ed ho provato senza pretese. Ovviamente, non ti nego che quando ho visto che ha funzionato che, la lievitazione andava a buon fine e che, grazie al rinfresco il mio lievito madre diventava sempre più forte, io scoppiavo di gioia. Quando lo provi e comprendi la soddisfazione che c’è dietro nonostante il tempo ed il lavoro ti ripaga di tutto. Nulla è impossibile! Specie in cucina.
E’ importante seguire i nostri sogni e cercare di realizzarli. Sono anche importanti i no e le porte chiuse in faccia. Ci rimettono in discussione ci fanno apprezzare le persone che lo meritano. Sono contenta il tuo anno sia stato pieno di soddisfazioni e ti auguro di continuare su questa linea anche per questo anno, appena iniziato. Io per il momento ho abbandonato la pasta madre, non ho voglia/tempo di stargli dietro e mi ero stufata di buttare via farina inutilmente. Però sto avendo molte soddisfazioni anche con il lievito di birra. Alla fine, considerando che il pane lo taglio e lo congelo, poco cambia. Complimenti per questa tua pagnotta, vedrai che più lo fai e meglio ti viene. Un abbraccio, a presto
Eccomi Melania! Che bello: leggo tanto impegno, soddisfazione, gratificazione e amore. È splendido, davvero. E si vede in questa pagnotta Melania! Sono felice ????
Sono sicura tesoro che questo nuovo anno ti regalerà tantissime nuove emozioni e bellissime esperienze. E sospetto che diventerai una panificatrice seriale 😉 hai davvero cominciato alla grandissima con questa pagnottona!!! è uno spettacolo. quella fetta con burro e marmellata è così invitante