lievitati.

Racconti di un lievito madre e, i miei Bagel.

Se nel post precedente scrivevo di come Gennaio sia scivolato frettolosamente tra le mani, adesso mi ritrovo catapultata in un Febbraio allegro e frenetico.
Fitto di impegni, cose da fare, voli da prendere, Febbraio mi lascia poco tempo per prendere fiato.
Mi sono ripromessa di avere maggior cura di me stessa scansando buoni propositi e lunghe liste.
E per farlo ho scelto che, le pause giornaliere prendessero vita non molto lontano da qui: dalla mia cucina.
Nella mia cucina, infatti, scelgo di rilassarmi dedicandomi al mio lievito madre.
Lo tiro fuori dal frigo e lascio che riposi a temperatura ambiente per almeno due ore. Poi lo peso, aggiungo la stessa quantità di farina e metà dell’acqua. Lo mescolo prima con un cucchiaio poi, sulla spianatoia lo impasto con le mani per dargli maggior forza.
Lo inserisco nuovamente nel suo barattolo di vetro che di tanto in tanto cambio con uno più grande, lo chiudo e lo riposiziono in frigo.
Con quello che avanza scelgo sempre di utilizzarlo per realizzare qualcosa di diverso.
In questi due mesi ho preso sempre più confidenza con il lievito madre a scapito di tutti quei libri che ho letto e che, per molto tempo mi hanno intimorita e tenuta lontana dal realizzarlo.
Ho sfornato il pane con una alveolatura che mai avrei pensato di poter vedere con i miei occhi. Realizzato una brioche e i cornetti sfogliati per fare un salto a Parigi, lì, dove il buon profumo di burro mi ha totalmente rapita.
È una gioia immensa assistere a questo miracolo realizzato semplicemente con acqua e farina. A tutti coloro che mi pongono domande su quali sono le reali difficoltà del lievito madre mi sento di dire che, occorre solo amore e costanza.
Si tratta di una piccola creatura a cui spesso molte danno perfino un nome. Bisogna assicurarsi di fargli il rinfresco utilizzando sempre la stessa farina e metà di acqua.
C’è davvero tanto da sapere sul lievito madre per migliorare anche sulle piccole cose, ma sento di essere sulla buona strada.
Questa volta vi propongo i bagel che molto tempo fa avevo realizzato con lievito di birra. Sono dei piccoli panini tondi, rassomigliano a delle piccole ciambelle cosparsi di semini di vario tipo.

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Bagel con lievito madre.
Cosa occorre:
350g di farina (io 100g di farina integrale, 250g di farina macinata a pietra)
60g di lievito madre rinfrescato e attivo
125 ml di acqua
6 g di sale
1 cucchiaino di malto
Semi misti (zucca, girasole, papavero etc)

Come procedere:
Nella ciotola della planetaria, versate la pasta madre con l’acqua tiepida, lavoratela un po’ fino a farla sciogliere. Unite la farina un po’ per volta, il malto e successivamente il sale.
Mescolate fino a quando l’impasto risulti omogeneo e non appiccicoso.
Trasferitelo in una ciotola capiente e fate lievitare per 8 ore.
Trascorso questo tempo, riprendete l’impasto e suddividetelo in 8 parti. Formate delle palline e disponetele su una teglia rivestita di carta da forno. Coprite con un canovaccio e fate lievitare per due ore circa.
Intanto portate a bollore una pentola di acqua e immergeteci le palline assicurandovi prima di fare un foro al centro. Immergetele nell’acqua bollente per un minuto girandole prima da un lato e poi dall’altro. Scolate e lasciate asciugare su un panno pulito.
Cospargete con i semi misti e infornate a 180º per 30 minuti.
Fate raffreddare prima di assaggiare.

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0 commenti

  1. Ahh che meraviglia Meli! E’ da tanto che non preparo i Bagel. Da quando mi occupo dei miei bimbi mi resta poco tempo libero per dedicarmi alla pasta madre, infatti l’ho eliminata da qualche mese. Conto di riprenderla a settembre, quando anche il piccolo andrà all’asilo. Complimenti per i tuoi risultati

    1. Io, infatti di te ricordo dei capolavori con lievito madre. Sapessi quante volte ho spulciato i panettoni…adesso che sono entrata in questo mood non riesco più ad uscirne. Mi piace sentire il buon profumo del pane. Mi piace prendermi cura del lievito madre come fosse un bambino. Sono contenta dei risultati anche se, c’è molto altro da studiare per fare sempre meglio. Un abbraccio Terry

  2. Complimenti ho fatto i bretzel con lo stesso sistema di cottura e allora lievito di birra, farò questi appena possibile, ormai licoli o lievito madre comincio ad usarli regolarmente anche se ho ancora tanto da imparare.

    1. Che bello Giovanna! Vedrai che non appena prenderai sempre più confidenza col lievito naturale, non te ne separerai più. Io ho iniziato circa due mesi fa e non ho smesso un giorno di usarlo. Richiede lavoro e tempo, ma ne vale davvero la pena. Un abbraccio carissima

  3. Ti sono venuti davvero perfetti. Adoro i bagel, con tutti quei seimini poi 😉 negli states sono il mio pranzo preferito, ma è un tantissimo che non li preparo. E le foto sono proprio top top!!! Per un paio d’anni sono riuscita a gestire il licoli, ma usandolo poco alla fine ho lasciato perdere. Adesso faccio un misto tra pasta madre essiccata e lievito di birra

    1. Richiede davvero lavoro e tempo il lievito naturale. Se lo si usa poco non so davvero quanto convenga. Io adoro i lievitati, mi danno parecchia soddisfazione, più di una torta alle volte. Spero di riuscire a mantenere questa costanza nel tempo.

  4. Il mio lievito madre era quasi defunto, l’avevo scongelato dopo l’estate e poi lasciato ammuffire, ero riuscita a salvarne il cuore e ora, piano piano, inizio a vederne la ripresa, ne noto le alveolature… continuo a coccolarlo nell’attesa che il mio piano alimentare mi permetta di riprendere con il pane, intanto lui cresce, lo nutro, si rinforza… non sono mai riuscita a farci nulla di decente da anni che ce l’ho, chissà che questa non sia la volta buona: i bagel ho sempre voluto farli, sono così carini, ciciottosi e pieni di semini e i tuoi sono venuti perfetti come una O di Giotto 🙂
    Un bacio!

    1. Ha bisogno di essere nutrito costantemente o almeno una volta alla settimana, altrimenti non ha lunga vita. Sulla buona riuscita ciò che posso dirti è che bisogna saperne un po’ prima di usarlo. Io almeno, mi sono documentata proprio per evitare di tirare fuori delle Ciofeche. Ho comperato dei libri e, quando inizierai ad usarlo ti consiglio onestamente di comperare il libro di Vanessa Kimbell. Ti si apre letteralmente un mondo e comprendi che nulla è impossibile.
      Sfatiamo il mito che il lievito Naturale sia difficile da gestire o usare. Ci sono pochissime spiegazione chiare su come realizzarlo e come nutrirlo, ma per chi è alle prime armi sono necessarie.
      Un abbraccio ????

        1. Può dipendere da mille fattori. L’acqua troppo calda lo uccide, oppure il lievito non è sufficientemente in forza. Tu comunque non mollare e inizia da piccoli passi. Io ho iniziato dal pane che è quello che ho pubblicato. Poi, abitualmente ho continuato a sfornare e provare tutti i lievitati che avevo già fatto con lievito di birra.
          (Inoltre, per velocizzare la maturazione del lievito puoi all’inizio oltre che, a farina e acqua usare la polpa di una mela)
          Se hai bisogno comunque scrivimi. ❤️

  5. complimenti vivissimi davvero, il tuo lievito madre è uno spettacolo (da me passa sempre a miglior vita!) e che dire di questi bagels?! Semplicemente perfetti! Un bacione stella

    1. Simo se non hai molto tempo è normale oppure se non lo usi tanto nagari usa quello secco disidratato in piccole quantità. Del resto comporta anche un dispendioso consumo di farina. Ha senso solo se si realizzano molti lievitati. Io sforno tutti i giorni per questo lo vedi così in forza. ????☺️

  6. Queste piccole conquiste danno una soddisfazione davvero incedibile, ti fanno sorridere per tutti il giorno e camminare un metro da terra con occhi che sorridono. Evviva i lievitati e le nostre conquiste! ☺️

  7. Febbraio per me è la mano tesa verso la primavera, che stringo con gioia sapendo quello che porterà e che è già dietro l’angolo, basta fare qualche altro passo e poi… ogni cosa, se ci pensi, cresce come un lievitato e ha bisogno della sua preparazione e del lievito (madre o di birra!), che è la scintilla, la spinta, la benzina, l’atto concreto che dà il via a tutto. Diamo origine ad una creazione ogni volta che lo usiamo e mettiamo le mani in pasta, che responsabilità e che sprone emotivo per noi stesse, no? 🙂 Con questa ricetta mi porti nel mio amato Nord, il salmone lo hai e aggiungo una punta di panna acida, se posso, perchè mi fa impazzire, anche coi semini!

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