I due giorni a Milano mi portano con i piedi per terra. Il boato così forte che mi catapulta alla routine si fa sentire tanto che, non sono riuscita a pubblicare in tempo la ricetta. Ma tornare qui, non è solo un abitudine da rispettare o un dovere che qualcuno mi infligge, tanto quanto il desiderio di scrivere per farvi sentire la mia voce, le mie parole.
È proprio nel tardo pomeriggio che mi accomodo sulla mia poltrona, mentre i gatti riposano dopo una mattinata di marachelle. Sul fuoco l’acqua bolle e scelgo con cura la mia teiera per il te’ del pomeriggio, lo stesso che mi scalderà e terrà compagnia.
Se il pc non è scarico inizio a scrivere i miei appunti lì, altrimenti, sul mio taccuino rosso annoto ogni spunto.
Penso a cosa voglio raccontare, al modo in cui farlo, come introdurlo perché sia avvincente. La penna fluisce e mi rendo conto che le parole arrivano da sole, senza troppi ma, senza troppi se.
Sorseggio il mio tè e, sorrido mentre uno dei miei pelosi si distende sul tavolo e mi osserva.
Chissà cosa pensa? “Mi chiedo”
Non sempre quando scrivo parto da un ricordo. A volte, sono gli eventi che mi trascinano dentro storie che sento mie. Sono gli oggetti, le cose intorno a me. Sono i profumi che sento e riconosco e, con le mani sfioro, sono le cose che non so e faccio mie.
Sono le cose che vivono accanto e intorno a me e, per qualche inspiegabile motivo io mi accorgo di loro sempre troppo tardi.
A volte, le storie arrivano in silenzio, bussano lentamente e percorrono strade nuove.
La storia di queste frittelle, ad esempio, arriva dalla complicità di mia madre che di tanto in tanto fa le mie veci in cucina.
Le piace moltissimo cucinare, chissà da chi avrò preso…e quando mi viene a trovare diventa lei la padrona del mio regno (la cucina).
Le piace frugare nella mia dispensa rimproverandomi delle volte che c’è pure troppo. Il suo modo di cucinare parte proprio da lì, dagli scaffali pieni di farina da consumare, dagli esuberi del lievito naturale che si trasforma volentieri in qualcosa di buono.
Siete pronti a friggere ed immergervi in anticipo sul carnevale?
Auszogne con lievito madre
Cosa occorre:
500g di farina
125g di lievito madre attivo e rinfrescato
250 ml di latte tiepido
60g di zucchero
1 uovo
50g di burro
1 pizzico di sale
Olio per friggere
Zucchero semolato per cospargere le frittelle
Come procedere:
In una ciotola capiente versate il lievito madre insieme al latte tiepido e mescolate fino a quando non si sarà sciolto completamente.
Ottenuto un composto piuttosto liquido del lievito madre unite la farina, lo zucchero, l’uovo, il burro sciolgo e mescolate. Infine il sale.
Impastate energicamente con le mani oppure con la planetaria se preferite, fino a quando l’impasto risulterà liscio e omogeneo.
Riponete l’impasto dentro ad una ciotola e coprite con un canovaccio.
Fate lievitare fino al raddoppio.
Quando è pronto tiratelo fuori e suddividetelo formando delle palline. Ne verranno fuori una decina.
Riponetele sulla teglia rivestita di carta da forno e fate lievitare nuovamente.
Scaldate l’olio e lavorate ad una ad una ogni pallina, dal centro verso l’esterno creando i bordi esterni più alti ed il centro molto sottile.
Attenzione a non bucare la pasta.
Raggiunta la temperatura immergetele nell’olio caldo e con l’aiuto di un cucchiaio premete sempre il centro per evitare che la pasta su gonfi.
Scolatele e passatele nello zucchero semolato.
0 commento
Queste frittelle hanno una faccia … devono essere una bontà! Ho visto che sei venuta a MIlano dalla Sonia, sei proprio une bellezza ♥
Siii. Ho incontrato molte altre amiche virtuali che seguivo da sempre. È stato bellissimo conoscerle. Spero accada nuovamente! Buona settimana :)))
Che bei cestini!!
Grazie carissima :)))
Prego, bacino
Che forma carina queste ciambelline. Non avevo capito che non avessero il buco nel mezzo. Me le sto immaginando, il croccantino dello zucchero che si mescola alla sofficità del cornicione. Il profumo del fritto appena fatto…si per me il fritto appena fatto profuma 😉
Hanno uno strato sottilissimo al centro che si crea con le mani. Sono così buone queste e molto particolari. Volendo si posso farcire al centro con delle marmellate. Vale la pena provarle…eh si, il fritto profuma.
Innanzitutto che bello averti conosciuta, finalmente dò un volto (bellissimo) a queste parole ….ultimamente sono un po’ stanca, a volte le parole fanno fatica ad uscire, poi però una volta iniziato, fluiscono ed escon fuori prepotentemente, perchè io, senza poter comunicare, raccontare…comunque, non posso stare.
E adesso passiamo a questa bellissima ricetta, che profuma di buono, di casa, mmm…che voglia di rubartene una, amica mia! Ti abbraccio forte forte
Sono felice anch’io d’averti conosciuta. Sei proprio come ti ho sempre immaginata, bella e sincera! È piacevole dare un volto alle parole che leggiamo e trasformare il virtuale in reale.
Nell’attesa di un prossimo incontro gustiamoci queste bontà! ❣️
Non so se rubare una frittella, o quella tazzina con scritto “love” in oro… 🙂 Potrei allungare la zampa prima dei tuoi gatti, li sfido in velocità, ehehe! Il Carnevale ormai mi piace solo per i dolci… non perchè li lego a quando ero bambina, ma perchè li amo da adulta, da impazzire, oggi! Il loro ritorno è attesa e mangiarli è un rito, sono un appuntamento desiderato che sai che finirà e quindi bisogna goderselo tutto, fino all’ultimo granello di zucchero… le parole possono descrivere certi piaceri, ma ancor meglio, a volte, gustare in silenzio 🙂 La vita ce lo insegna…
Sapevo avresti apprezzato quella tazza! Ne ho preso ancora una, ma con scritta diversa.
Neppure io lego questa festa a quando ero piccina. Non mi è mai piaciuta e non perché io abbia ricordi spiacevoli, anzi.
Però, adesso so apprezzarla un po’ di più, complice la cucina e le ricette da preparare. Friggere, assaggiare e volare di luogo in luogo per le molteplici varianti delle frittelle me la fa apprezzare ancora di più.
Mmmhhhh le ciambelline bavaresi, mamma mia che buone!!!! Sìììì queste te le quoto dodici mesi l’anno 🙂 e… niente… mi tocca copiarmi la ricetta anche perché il lievito madre sta “bollificando” a tutto spiano e chiede di essere utilizzato quanto prima. E dato che per ora di panificare non se ne parla proprio per carenza di tempo potrei ciambellare 😉 (per gli altri che io sono a dieta)!
Un abbraccio forte forte!