Sono pochi i primi piatti pubblicati qui sul blog e, più sfoglio queste pagine, più mi accorgo di quanto negli ultimi anni io senta l’esigenza di cambiare rotta. Un cambiamento netto che colpisce la mia persona, insieme al desiderio di espormi visivamente ed esprimermi senza troppi filtri. Questo cambiamento ovviamente influenza il mio modo di scrivere qui sul blog che, se inizialmente aveva più la funzione di esser un diario, adesso si veste più di ricettario. Uno di quelli da consultare quando hai amici a cena all’improvviso, quando in un freddo pomeriggio d’autunno la voglia di una torta alle mele scalpita forte. Chissà, magari un ricettario che i miei stessi figli potranno leggere un giorno. Si scrive anche per questo in fondo, perché qualcuno tutte queste parole possa leggerle e forse farci qualcosa.
La pasta come piatto estivo
Da che ho memoria è uno di quei piatti che più (mi) racconta. Più di un budino al cioccolato e un crumble di amaretti, più di una bavarese o una millefoglie alla crema e fragoline di bosco. Non so perché per molti anni mi sia ostinata a scrivere per questo blog solo ricette di dolci, trascurando di gran lunga quello che giornalmente abitava nella mia cucina. Sì, la pasta per eccellenza narra la mia cucina, dopo quella di nonna e mamma. E raccontarla in tutta la sua semplicità, avvolta tra i suoi profumi: quelli semplici e genuini di una terra ricca di materie prime.
La spontaneità sa essere semplicità in cucina.
Ho ricordi nitidi di quei piatti che ho assaggiato per la prima volta. Di quel sapore così nuovo per me tanto da insinuarsi nella mente ed averne ancora memoria. È così ben definito lʼodore del pomodoro steso al sole ad asciugare nelle calde giornate estive sopra un’asse di legno vecchio. Quel profumo prepotente di basilico che raccoglievo da terra e sfregavo forte tra le mani per trattenerne quanto più possibile il suo profumo. Non era mai la ricerca forsennata di chissà quale ingrediente la cucina di un tempo, e oso dire che non lo è neppure adesso, per me, che di semplicità vivo. Era tuttalpiù reggere quel filo di ingredienti che si conoscono bene e che regalano la certezza di un piatto straordinario. Quando Agromonte mi ha chiesto di raccontare la loro salsa (che conosco bene) attraverso una ricetta, il desiderio di ritornare ai fornelli è stato come un sussulto. Uno di quelli che sospirano certezza. Senza pensarci tanto, mi sono lasciata guidare da ciò che la dispensa proponeva: le zucchine che amo moltissimo dʼestate e che regalano la possibilità di esserci allʼinterno di un piatto sotto mille sfumature diverse e il pesce preso in pescheria al mattino presto e le chicche del pescivendolo su come trattarlo.
Calamarata con salsa pronta di ciliegino Agromonte, zucchine e calamari.
Ingredienti:
250g di pasta
2 calamari freschi
2 zucchine verdi
100g di salsa di pomodoro ciliegino Agromonte
1 spicchio di aglio
1 rametto di prezzemolo
foglie fresche di basilico
Sale q.b
Olio extravergine dʼoliva
Procedimento:
Per iniziare mettete sul fuoco una pentola con lʼacqua e aspettate che bolla prima di buttare la pasta.
Nel frattempo pulite per bene i calamari, privateli delle interiora e della pelle. Sciacquateli sotto lʼacqua corrente, poi tagliateli ad anelli. Prendete le zucchine e ricavatene dei pezzi piuttosto spessi, devono restare croccanti per sentirne dopo il loro sapore. In una padella, fate rosolare lʼolio. Unite lʼaglio, i calamari, le zucchine e mescolate per qualche minuto. Aggiungete la salsa pronta di ciliegino Agromonte e aggiustate di sale, versate un poʼ di prezzemolo tritato finemente e fate cuocere qualche minuto.
Non appena lʼacqua bolle versate la pasta e aggiungete il sale. Completate la cottura nel sugo di pesce. Scolatela e girate qualche minuto fino a quando tutti gli ingredienti si saranno amalgamati. Servite con foglie fresche di basilico.
4 commenti
Mi piace molto questa tua consapevolezza che ti fa andare avanti con meno filtri e più sicurezza. E io, qui lontana, apprezzo anche questa calamarata che sa di estate piena!
Credo che il tempo mi abbia aiutato. Credo siano state le batoste e le porte chiuse. Ma anche quelle che si sono aperte inaspettatamente.
Credo siano stati gli sguardi incrociati, quelli portati con me, le mani tese e i sorrisi ricevuti.
Adesso mi sento più io di tanti anni fa quando questo percorso l’ho intrapreso così, per gioco.
Grazie Mile di esserci sempre. ❣️
Anch’io tengo a pubblicare più ricette di dolci che di altri piatti, probabilmente perché ho più tempo per farli, per curarne l’estetica, per scattare le foto… eppure ne mangio pochissimi, la quotidianità è altro, tant’è che quando sulle pagine di un blog vedo piatti come questo, o delle belle teglie di verdura, allora mi sento a casa, mi trasmettono quel senso di calore domestico che tanto amo nelle foto e nelle ricette che le accompagnano. Sì perché per me prima viene la foto e poi il resto (e non ti dico quanto mi arrabbio perché le foto come le vorrei io ancora non mi vengono, complice il poco tempo libero che ho), perché alla fine l’aspetto visivo è il primo che mi cattura, l’estetica è il primo punto a favore di una ricetta.
Questa calamarata mi sa di casa, c’è quel calamaretto che, accompagnato dalle foglioline di basilico, mi attira e mi dà l’idea di essere pronta a sedermi lì, rilassata e con un bicchiere di vino, pronta a gustarmi un buon pasto in compagnia.
Ti confesso che amo molto i primi piatti e se poi sono accompagnati da pesce e verdure ok, mi conquisti di sicuro! I dolci forse sono più belli da fotografare, fanno vetrina da soli, non so … credo che la maggior parte di noi, abbia in prevalenza dolci nel proprio blog. io devo dirti che a me piaci moltissimo in questa tua trasformazione. Ora so che faccia hai e posso dire che conosco qualcosa in più di te, da come ti racconti. Anche il mio blog non è solo una vetrina di ricette e piatti ma anche molto di me, delle mie giornate, dei miei bambini e anche io penso di scrivere per loro. Forse un giorno mi leggeranno e qualcosa gli rimarrà di me, chissà. Buona continuazione di agosto Meli, un bacione