Antipasti

Caponata di melanzane e il mio saluto all’estate.

Sfogliavo le riviste insieme a mamma qualche giorno fa.
Ho un porta giornali in legno, recuperato dal rigattiere che ne è pieno, mentre il resto le tengo nella libreria della camera, la cassapanca della stanzetta e nel ripostiglio dentro ad un cartone.
Non riesco a frenare l’impulso dal comperarle e, per evitare di gettarle cambio loro il posto mettendo le ultime uscite a portata di mano.
Mi piace tenerle in casa, le riviste. Mi piace leggere storie che si intrecciano e, fantastico sul fatto che un giorno mi piacerebbe leggerci la mia.
Tengo tutto catalogato: per numero, mese e anno, ma quando arriva mamma a sfogliarle, mi tocca ricominciare daccapo.
Ho provato un bel po’ di ricette e molte sono in cima alla lista.
Altre, invece si sono rivelate una delusione. Chissà in cosa avrò sbagliato…ma in cucina gli errori servono a questo, a far bene dopo.

L’idea di una vita in campagna…

Io me ne stavo seduta sulla sedia, davanti al forno ad attendere la cottura di un dolce, e su un vecchio numero di Agosto del 2015 mi è capitato di trovare un articolo sulla campagna.
È un mio grande desiderio, lo ammetto. Ma accetto anche l’idea che realizzarlo adesso sarà praticamente impossibile.
L’idea di spostarmi dalla città mi alletta tanto quanto mi intimorisce, per mille motivi differenti.
Leggevo di quanto la vita in campagna sia caratterizzata da un tempo lento. Da gesti semplici come fare il pane, prendere le uova al mattino per farci la colazione e un buon dolce.
Di come la terra, madre natura abbia bisogno di esser nutrita, giorno dopo giorno con estremo amore.
Della luce del mattino, soffusa e leggera e, quell’ora nel tardo pomeriggio dove tutto si tinge di oro.
Ho letto di come il sole accarezzi la pelle, di come il vento giochi con gli alberi portando via le foglie più tenere.

È il mio posto nel mondo. Lo sento dentro pur non toccandolo con mano. Lo sento vibrare forte e bussa fino a farsi sentire.
E, so che realizzerò quel sogno un giorno.
Chiudendo gli occhi per un istante mi sono rivista lì. Immersa in quello stile di vita, tra barattoli e vecchie abitudini.
Tra queste ultime c’è ne una in particolare che, con mamma, replichiamo tutte le estati. La caponata di melanzane.
Un saluto all’estate, ai suoi profumi, ai suoi colori racchiusi dentro ad un barattolo, come le emozioni che non voglio far scivolare via.

La mia terra, la Sicilia, è ricca di piatti che raccontano una storia. La caponata di melanzane rientra fra queste.
Esistono mille varianti: quella palermitana la più semplice ha come ingredienti: melanzane preferibilmente quelle nere lunghe, olive nere al forno, olive verdi, pomodoro, sedano, cipolla, capperi, sale, aceto e zucchero. La particolarità è che le melanzane non devono essere tagliata a piccoli pezzi ma piuttosto grossolane.
Solo alcuni, aggiungono le mandorle tostate e i pinoli.
La tradizione trapanese
Vuole invece che, agli stessi ortaggi si aggiungano i peperoni e le mandorle.
Quella CATANESE vuole invece all’interno i pinoli e il basilico.
La MESSINESE invece è molto simile a quella palermitana, ma la predominanza sono gli ortaggi, perciò viene condita con i pelati anziché utilizzare la salsa.
Io ho fatto la caponata che mamma prepara da sempre, mangiata con un pezzo di pane per contorno è l’ideale per gustarla.

Per gustarla al meglio il suggerimento è quello di abbinare un Etna rosato Doc Mofete del 2019 . Un vino delizioso e fruttato.

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Caponata di melanzane

Cosa occorre:

2 kg di melanzane
250g di Concentrato di pomodoro
150g di Sedano
1 mazzo di Carote
Capperi sotto sale
70g di Olive nere
70g di Olive verdi
Mezzo bicchiere di aceto di vino bianco
2 cucchiai di zucchero
1 cipolla piccola
Basilico
Olio per friggere

Procedimento:
Tagliate a cubetti le melanzane, raccoglietele in una ciotola capiente con abbondante acqua , salatele e lasciate in ammollo per 30 minuti.
Scolatele e friggete in abbondante olio poco per volta. Togliete l’olio in eccesso lasciandole su carta assorbente.
Nel frattempo, tritate finemente la cipolla, tagliate a piccoli pezzi la carota e il sedano. In una padella scaldate un filo di olio extravergine d’oliva e fate rosolare tutto insieme fino a quando le verdure si saranno ammorbidite. Unite il concentrato di pomodoro, qualche foglia di basilico e fate cuocere per 20/25 minuti circa.
Snocciolate le olive e tagliatele a piccoli pezzi. Sciacquate i capperi sotto l’acqua per eliminare il sale in eccesso. Fateli insaporire insieme al pomodoro, sedano, carota e cipolla. Mescolate per qualche minuto e aggiungete le melanzane.
Unite mezzo bicchiere d’aceto e due cucchiai di zucchero.
Lasciate cuocere la caponata ancora 3 minuti e spegnete.
Versatela ancora calda nei barattoli precedentemente sterilizzati. Capovolgete per creare il sottovuoto fino al giorno dopo.

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10 commenti

  1. La campagna, un sogno da sempre… assolutamente irrealizzabile visti i prezzi della mia zona che nemmeno Rockfeller 🙂 ma cerco di godere del verde che mi circonda dato che mi ritengo ancora fortunata a vivere in una zona paradisiaca!
    Dovrei provare a fare la caponata perché l’unica volta in cui l’ho assaggiata l’ho rifiutata, non mi è piaciuta assolutamente e visto che è tanto apprezzata mi sorge il dubbio che quella che assaggiai io fosse fatta male, ancora al ricordo inorridisco!
    Se ci provo poi te lo so dire… (devo farmi coraggio)!
    Un bacio 🙂

    1. Per me, al momento, irrealizzabile poiché è difficile spostarsi dalla città lavorando qui tutto il giorno.
      Ad essere sincera, la vedo più una scelta da ponderare più in là. Ma ammetto che sogno in grande. Vedo di quelle case da diventar matta, quel verde immenso, l’aria frizzante del mattino, il focolare sempre acceso mentre cuoce una focaccia o un pane delizioso…ecco, vedi? Fantastico tanto!!!
      È difficile che la caponata non piaccia, al contrario; molti osano chiamarla così ma, non ne conoscono neppure il reale sapore.
      Io, ti assicuro che, semmai decidessi di provarla non riusciresti più a farne a meno. ❣️

  2. Non sapevo mica dell’esistenza di tutte queste varianti di caponata….so solo che la adoro, l’ho mangiata una volta in Sicilia (l’unica volta che ci sono stata, ahimè…) e la tua, in barattolo mi intriga e non poco…mmmm!!!
    Un bacio cara e buona giornata

  3. Anche a me piace tantissimo comprare le riviste, infatti non ho più spazio in casa! Però sono così belle, mi piace sempre comprarle per sfogliarle e casomai trovarci anche una bella idea sopra 😀 tipo se trovassi questa caponata, la riprodurrei subito (tra l’altro l’adoro, da quando l’ho assaggiata la prima volta, non ne posso più fare a meno!)

  4. Ahhh la vita in campagna… io la sogno da sempre ma so anche che è molto dura e pesante… ma mi piacerebbe tanto sai? Nemmeno io conoscevo tutte queste varianti ma devo dire che la caponata è per me una droga, mi piacerebbe farla ma ho sempre il timore di non esserne capace, un bacione!

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